Venuto al Mondo – Emozioni Forti e Forti Retoriche

Creato il 24 novembre 2012 da Poison78 @poison78

USCITA CINEMA: 08/11/2012
GENERE: Drammatico
REGIA: Sergio Castellitto
SCENEGGIATURA: Sergio Castellitto, Margaret Mazzantini
ATTORI: Penélope Cruz, Emile Hirsch, Sergio Castellitto, Adnan Hasković, Pietro Castellitto, Saadet Aksoy, Luca De Filippo, Jane Birkin, Mira Furlan, Jovan Divjak.
FOTOGRAFIA: Gianfilippo Corticelli
MONTAGGIO: Patrizio Marone
MUSICHE: Eduardo Cruz
PRODUZIONE: Medusa Film, Picomedia, Alien Produzioni, Telecinco Cinema, Mod Producciones, Ziva Produkcija
DISTRIBUZIONE: Medusa Film
PAESE: Spagna, Italia, Croazia 2012
DURATA: 127 Min
FORMATO: Colore
Sito Ufficiale

Trama:

Carica di ricordi degli anni di guerra, Gemma si reca a Sarajevo con suo figlio Pietro per assistere a una mostra in memoria delle vittime dell’assedio, che include le fotografie del padre del ragazzo.
Diciannove anni prima, Gemma lasciò la città in pieno conflitto con Pietro appena nato, lasciandosi alle spalle suo marito Diego, che non avrebbe mai più rivisto, e l’improvvisata famiglia sopravvissuta all’assedio: Gojko, l’irriverente poeta bosniaco, Aska, la ribelle ragazza musulmana e la piccola Sebina.

Commento:

Il sodalizio Margaret Mazzantini e Sergio Castellitto continua nella vita, i due sono moglie e marito, così come nella sfera professionale. Dopo il successo di "Non ti Muovere", traghettato in pellicola da Castellitto nel 2004, la coppia propone l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di M.Mazzantini che dà il titolo al film. A dare un senso di continuità alla proposta troviamo tra i protagonisti Penélope Cruz, sempre bella e affascinante anche in versione donna distrutta dal dolore. Co-produzione internazionale tra Italia e Spagna si avvale, come quasi sempre per le ultime produzioni nostrane, del sostegno del Ministero dei Beni e le Attività Culturali. Anche se non ho letto il libro non è certamente difficile affermare che la proposta narrativa della Mazzantini è dedita alle emozioni forti, che passano dall’amore seducente e tormentato al dramma umano. Storie, spaccati di vita scritti e realizzati per travolgere il lettore/spettatore. Un notevole gusto per le sensazioni forti.

La storia si snoda su più tempi narrativi, che per facilitare la comprensione potremmo dividere in tre: l’amore, l’abbandono e la scoperta. In realtà la pellicola si snoda su di un filo temporale lungo più di venti anni, caratterizzato da una struttura narrativa costellata dai continui flashback dei protagonisti. Un racconto emozionante, concepito in parte da molta retorica passionale e continui colpi di scena che tengono vivo il lungo percorso, ben 127 minuti, di non certo facile digeribilità. A conti fatti il film rischia di essere il canonico polpettone di sentimenti e sofferenze. La regia matura e asciutta di Castellitto ben si adatta ad un racconto che è pensato e creato appositamente per emozionare. Buone le interpretazioni dove spicca la presenza dell’onnipresente Emile Hirsch (in sala con ben tre film) che gigioneggia non poco nel rappresentare un fotografo passionale e sognatore. Potenza emotiva con la quale non è difficile enfatizzare positivamente. Bellissima la fotografia di Gianfilippo Corticelli. Una pellicola consigliata agli amanti delle storie tormentate e sconsigliata agli allergici alle epopee dei grandi sentimenti.

Pro.

  • Emozioni travolgenti.
  • Buone interpretazioni.
  • Adatto agli amanti delle forti emozioni.

Contro.

  • La retorica sentimentale è dietro l’angolo.
  • Durata eccessiva.

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