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Verbale Assemblea nazionale Democrazia Reale Ora - Roma 24 Luglio 2011 Piazza San Giovanni

Creato il 26 luglio 2011 da Nineteeneightyfour
Verbale commissione internet domenica 24 luglio - romaNOME1.Un primo elemento da non sottovalutare è il nome: in spagna democraciarealya è la piattaforma che ha lanciato la prima mobilitazione ed è stato usato come slogan insieme a Toma la calle, poi è rimasto solo un gruppo interno che collabora con il 15M ma non lo rappresenta, mentre il tutto si è chiamato Spanish revolution con le varie acampade (sol, bcn, ecc..) e in seguito è stato adottato il nome 15 m; il 23 a Madrid stavano pensando di cambiare ancora e pensare a un nome unico per tutti i paesi coinvolti nella global revolution. Il nome più probabile è TAKE THE SQUARE.2.Per l'Italia potrebbe valere lo stesso discorso. Il nome Italian Revolution è da molti considerato poco efficace, poco serio (non vi è stata alcuna revolution) e un po' supponente e autoreferenziale.3.In sostanza le proposte sono: INDIGNATI – DEMOCRAZIA REALE ORA oppure adottare direttamente a breve TAKE THE SQUARE – GLOBAL REVOLUTION magari tradotto in italiano PRENDI(ti) LA PIAZZA (o PRENDI(ti) LA STRADA).COORDINATORIData la confusione dei gruppi di coordinazione si è proposto e votato quanto segue:1.I coordinatori non prendono decisioni, se non quelle strettamente legate alla coordinazione. I coordinatori coordinano, le assemblee decidono.2.Questo vuol dire che i coordinatori sono legati a una base di persone che esprimono la loro volontà.3.Una persona singola che non si rapporta a una assemblea non è un coordinatore. Questo non vuol dire che il suo apporto non sia importante quanto quello di tutti gli altri. Tutti possono partecipare, se non hanno una assemblea nella loro città e non riescono a promuoverla, alle commissioni di lavoro virtuali.4.Le commissioni di lavoro virtuali dovrebbero far riferimento alla piattaforma con sistema wiki che è attualmente in elaborazione. Referente: Celestino Indignado.5.La pagina coordinatori facebook sarà presto eliminata e sostituita con una che avrà come membri due coordinatori per ogni città – due è il numero minimo e massimo – che dovranno cambiare a rotazione e lasciare agli amministratori un recapito telefonico. La pagina sarà chiusa ma pubblica per garantire la trasparenza. Ci sarà un tempo per leggere tutte le modifiche e rendere tutti partecipi prima di chiudere, nel frattempo si salveranno tutti i documenti allegati al gruppo.6.Il motivo di questo cambiamento non è un accentramento o una censura, ma risponde a problemi e necessità: lo scopo è coordinarsi in maniera snella e fluida. La volontà è quella di non creare nuclei decisionali in sedi tra l'altro non sicure.7.Inoltre è risultato evidente che la relazione tra web e fisicità delle assemblee è complicata. Chi partecipa alle assemblee si rende immediatamente conto delle difficoltà, abbassa o alza il livello di aspettative in relazione all'esperienza, e soprattutto impara a capire che anche se ha una cosa che gli sembra importantissima da dire o da proporre il momento può non essere quello giusto, l'assemblea (le persone) potrebbe non essere ricettiva e il suo messaggio cadere nel vuoto. L'esperienza solo telematica difficilmente aiuta a capire il valore delle regole minime che servono per lavorare assieme e l'importanza di rispettarle. Per questo è preferibile che nei ruoli di coordinamento ci siano persone che partecipano alle assemblee.PAGINA NAZIONALE FACEBOOK1.Per facilitare la gestione in questa fase abbiamo pensato di legare la pagina nazionale al blog, in modo che la pagina nazionale “pubblichi” i contenuti del blog.2.Dovrebbe poi esserci una redazione che cura i contenuti del blog (c'è già ma è riuscita a lavorare poco) che principalmente dovrebbero essere info sugli eventi e sulle produzioni delle varie piazze, e secondariamente dovrebbero essere indicazioni contenutistiche che rispettino lo stato di avanzamento delle piazze.3.Questo vuol dire che la redazione e in generale chi cura le esternazioni a nome del movimento devono evitare ogni personalismo, perché tutti devono poter condividere.4.Il modello di feedback è piazza, nazionale, piazza. Sicuramente non il contrario.5.L'amministrazione per tanto ha ruolo di supervisione sui contenuti elaborati dalla commissione/redazione contenuti, che gestisce il blog.6.Pensavamo di inserire una mail tramite la quale chi è interessato possa inviare materiali7.Gli amministratori della pagina nazionale devono ruotare ed essere un numero ridotto, indicativamente uno per ogni città che ha l'assemblea: ora Roma, Milano, Bologna.8.Per facilitare la gestione, finchè non abbiamo forze sufficienti per rispondere e rivedere tutti i contentuti, potremmo disabilitare la possibilità da parte degli esterni di scrivere sulla bacheca, chiedendo agli utenti un impegno più serio, cioè inviare a una mail di riferimento (quella della “redazione”) i contenuti che vogliono suggerire.BLOG NAZIONALE1.Continuiamo a implementare il blog nazionale legandolo ai blog e siti locali. Se riusciremo a legarlo al forum/wiki che stanno progettando Celestino Indignado e Giacomo Todaro potrebbe essere la piattaforma unica.2.La redazione del blog dovrebbe avere quindi principalmente pubblicare info dalle piazze, elaborare contenuti condivisi provenienti dalle piazze nazionali o internazionali, pubblicare i materiali inviati dalle commissioni a scopo divulgativo.VIRTUAL CAMPE' una pagina creata per far girare liberamente i contenuti e le proposte svincolandole dalla pagina coordinatori, che non era la sede idonea. E' da rivedere, riqualificare o eliminare.ROWIL'impianto teorico del documento ROWI è buono. Chiediamo pero' alla commissione che l'ha prodotto, in particolare a Roob Zarathustra di modificarlo in base a quanto scritto in questo documento. Il meccanismo di approvazione/modifica dei ¾ affermato nei primi punti è sostanzialmente corretto ma al momento inapplicabile per problemi di partecipazione effettiva alle assemblee di piazza. Quindi la commissione internet che si è riunita chiede che quello che si è deciso sia emendabile con proposte concrete e motivate da chi non approva ma sostanzialmente immediatamente attuativo. Ci affidiamo al buonsenso di tutti.Verbale assemblea 24/07/2011, commissione formazione e strategiaNella commissione erano presenti esponenti di IR Roma, IR Bologna, IR Perugia, IR Foggia, IR Catania e IR Milano. Abbiamo iniziato la discussione chiedendoci perchè non riusciamo ad arrivare al cuore delle persone nonostante l'universalità dei nostri temi. Stefania di Perugia propone, prendendo come esempio i bambini che imparano a relazionarsi giocando, di "giocare" prima delle assemblee per imparare a conoscerci, rilassarci e coinvolgere le persone con un atteggiamento più positivo. Inoltre, sempre per un maggiore coinvolgimento, Perugia chiede di fare assemblea in piedi in modo da non creare un gruppo chiuso, visto che la gente che si ferma a guardare spesso trova poca accoglienza. Bologna non condivide la proposta: per entare in assemblea bisogna "abbassarsi" di un livello e sedendosi per terra si cambia di status, inoltre sedersi è utile per eventuali anziani presenti. L'assemblea concorda sull'importanza della componente giocosa e nell'importanza di incentivare la partecipazione con azioni tipo flash mob. Carlos di Milano ci ha raccontato dal suo punto di vista l'esperienza dell'occupazione di una piazza milanese evidenziando l'importanza di parlare con la gente del quartiere in cui ci si stablisce e di farsi accettare altrimenti si viene considerati solo come i "barboni" di turno e non si ottiene la visibilità sperata. Il gruppo bolognese ha poi ribadito l'importanza di prendere una posizione ma consapevolemente, mentre Stefania ripete che se c'è la sensibilità riguardo a un tema lo si porta avanti: dobbiamo ascoltare le persone su un determinato contesto e farlo nostro. Antonio di Foggia ha portato l'attenzione sull'organizzazione e sull'importanza di creare un movimento nazionale: il prendere posizione va inserito all'interno della strategia perchè non ha senso ora sostenere movimenti, è più utile ascoltare le esigenze delle persone. Bisogna sostanzialmente prima creare il nucleo del movimento dall'interno e poi strutturare le strategie, comprese quelle di supporto ad altri movimenti. A tal proposito Stefania ci ha raccontato la sua esperienza di democrazia reale nel quartiere romano del Trullo risalente a qualche anno fa: le persone erano chiamate ad esprimersi circa le loro priorità e in tal modo si è fatto uno studio del territorio e si è ottenuta visibilità.

Ci siamo poi interrogati sul significato di democrazia reale e sull'importanza di avere una nostra identità come movimento, solo successivamente si potranno coinvolgere altre realtà. Dato che la democrazia è non violenza è indispensabile una formazione sulle pratiche della non violenza, semi-inesistenti in Italia: è necessaria un'educazione alla democrazia. Andrea di Roma propone laboratori sulla non violenza coinvolgendo anche bambini e anziani perchè la democrazia si costruisce insieme: in questo Paese la democrazia è un concetto che esiste solo sulla carta, perciò dobbiamo coinvolgere le persone ma avendo bene a mente cosa vogliamo cheidere. Matteo di Roma sottolinea l'importanza della diffuisone per la crescita del movimento :internet è l'unico strumento libero che ci rimane; inoltre è importante dividersi i compiti. L'obiettivo di questo movimento è creare rete sociale, non va perso il contatto con la gente. Secondo Francesco di Bologna è questa la politica: serve un movimento che unisca gli altri, le associazioni presenti da anni sul territorio dovrebbero adottare le noste modalità (non violenza, orizzontalità).

E' fondamentale stilare un elenco delle modalità e dei contenuti per capire quello che pensano e come attuano le assemblee delle varie città, e inoltre bisogna discutere i punti del movimento spagnolo,che molti hanno accettato acriticamente. Antonio propone come soluzione educazione democratica ed economia etica. Gabriele di Bologna ritiene che la mancanza di obiettivi chiari abbia fatto perdere un pò di partecipazione. Abbiamo fatto un pò di autocrittica riguardo le nostre "ingenuità" che comunque ci servono a crescere e ci siamo confrontati sul concetto della non violenza e sui punti basilari del movimento, che forse abbiamo dato per scontati finora. Concordiamo sul fatto che siamo un movimento inclusivo e sul valore delle nostre forme nuove.


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