Vigilia turbolenta per l’inaugurazione della stagione 2012-2013 al Teatro alla Scala: l’apertura affidata al Lohengrin di Wagner e non alle opere di Verdi ha suscitato polemiche a non finire, tanto da costringere il presidente Napolitano ad inviare una lettera al direttore Barenboim – pubblicata online dal Teatro milanese - per chiarire che la sua assenza alla prima di sant’Ambrogio è motivata solo da impegni istituzionali e non da un malinteso intento polemico sull’ordine di priorità tra celebrazioni per gli anniversari wagneriani e verdiani (si veda anche il Corriere della Sera). E proprio con Giuseppe Verdi cominciamo questa passeggiata artistica negli archivi fotografici di Santa Cecilia e Cinecittà. Vediamo il compositore a pranzo con Leopoldo Mugnone, il direttore d’orchestra che nel 1913 avrebbe inaugurato, con l’allestimento del Nabucco, le celebrazioni scaligere del centenario di Verdi; ancora a tavola, a Montecatini. Vi è anche un ritratto di Wagner scattato in uno studio di posa e i ritratti di cantanti nei vestiti di scena per il Lohengrin (il contralto Filippina Edelsberg, il tenore Italo Campanini). Restiamo tra i protagonisti della scena musicale per un curioso menù conservato tra le stampe dell’Accademia: il 24 ottobre 1905 il Savoy Hotel organizzava una cena in onore di Maestro Puccini preparando “Consommé à la Bohème, Filets de soie à la Tosca, Poulet à la Manon”…
Nell’archivio fotografico l’Accademia conserva fondi storici che riuniscono ritratti di personalità rilevanti nella cultura musicale e teatrale dal tardo Ottocento, la documentazione fotografica delle campagne di ricerca degli archivi di etnomusicologia, quella delle stagioni concertistiche dalla metà del Novecento a oggi.
L’archivio fotografico dell’Istituto Luce, con il suo patrimonio di oltre 3 milioni di immagini, documenta tutto il Novecento ed è una fedele cronaca dei cambiamenti del nostro Paese. Per completare questo sguardo sul mondo dell’arte ricordiamo il “fondo Cinema muto”, costituito da fotogrammi cinematografici – spesso pellicola imbibita, quindi colorata – di scene tratte da film muti dei primi anni del Novecento. Oltre ai ritratti delle grandi dive Lyda Borelli, Francesca Bertini, Eleonora Duse, Leda Gys, Pina Menichelli, sono conservate le foto di scena di Pierrot, diretto e interpretato da una pioniera del cinema muto, l’attrice, regista, produttrice polacca Diana Karenne. Un altro fondo di artisti è il “fondo Teatro” composto da circa 7.000 negativi, realizzati in prevalenza nella seconda metà degli anni Trenta. Tra i soggetti ritratti Eduardo, Peppino, Titina De Filippo, Elsa Merlini, Gino Cervi, Paola Borboni, Rina Morelli, Paolo Stoppa, Andreina Pagnani; sono documentati inoltre gli spettacoli delle compagnie teatrali più importanti del tempo.
Ritratti di musicisti, dive del cinema, attori teatrali: la piattaforma di catalogazione fotografica xDams, ora rilasciata in Open Source, per descrivere tante tipologie di archivi
Per concludere due parole sulla catalogazione. Per il trattamento archivistico della documentazione fotografica la piattaforma di catalogazione utilizzata dalle due istituzioni culturali, ora distribuita in Open Source, ha mutuato ed adattato alle esigenze dei rispettivi archivi di immagini il modello dati elaborato dall’ ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) per la descrizione dei beni fotografici, la Scheda F selezionando paragrafi e campi descrittivi – raccolti in 5 aree per l’identificazione, la descrizione, lo status giuridico, la documentazione, la compilazione; gli archivi fotografici sono stati considerati veri e propri complessi documentari archivistici, descrivibili nel rispetto della normativa ISAD sul modello gerarchico dei livelli di ordinamento dei fondi archivistici.
L’immagine, Giuseppe Verdi e Leopoldo Mugnone. Foto di gruppo, 1895-1900, è tratta dall’archivio fotografico della Bibliomediateca dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia