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Verona: dal Galà della Lirica appello in diretta contro Bondi – Domani grande Manifestazione a Roma!

Creato il 06 giugno 2010 da Nenet

Clerici all'Arena

Non hanno mollato e alla fine qualcosa hanno ottenuto i lavoratori della Fondazione Arena di Verona protagonisti questa sera del “Galà della Lirica”, che andrà in onda su Rai 1 alle 21,30, condotto da Antonella Clerici: è stata una settimana piuttosto intensa di contrattazione su come attuare la protesta sulle ripercussioni al decreto Bondi.
Loro avevano chiesto di eseguire, in apertura di serata, l’inno di Mameli. Proposta bocciata.
Avevano rilanciato con la lettura del comunicato che pubblichiamo sotto in forma integrale.
Un appello alle istituzioni in diretta

Alla fine i lavoratori hanno dovuto accettare di poter fare solo un appello alle istituzioni .
“La Rai ci concede solo uno spazio per poter chiedere alle istituzioni politiche di ritirare il decreto Bondi al contrario non si entrerà nel merito della questione legata
alla precarizzazione di molti di noi “ commenta Dario Carbone segretario Fials.

La lettura del testo sarà fatta dalla conduttrice

La lettura del testo verrà fatta dalla conduttrice e non ai lavoratori; meglio di niente come invece sembrava prima della lunga trattativa.
Per l’inno d’Italia ci sarà tempo durante tutte le 50 repliche della stagione lirica estiva in Arena mentre domani l’appuntamento è a Roma in piazza Navona per la grande manifestazione contro i tagli alla cultura dei lavoratori e non ai manager che gestiscono: nel caso della fondazione Arena di Verona, ad esempio, il sovrintendente Girondini percepisce un compenso di 200 mila euro e la proposta di un premio di altri 50 mila.

IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO

“Questa sera i lavoratori della Fondazione Arena di Verona si uniscono a quelli di tutti i teatri lirici italiani nella protesta in atto contro il decreto legge emanato d’urgenza il 30 aprile dal Ministro dei Beni Culturali.
Il Consiglio dei Ministri, invece di approntare un iter parlamentare finalizzato a una seria e condivisa riforma dello spettacolo dal vivo, ha scelto di ricorrere ad un decreto che, anziché individuare gli sprechi VERI NELLA GESTIONE (e le responsabilità degli amministratori) dei teatri, sancisce di fatto la scomparsa dei Corpi di Ballo, la precarizzazione di migliaia di lavoratori, di arti e mestieri altamente specializzati, la decurtazione dei salari ed il blocco delle assunzioni.
La Costituzione, all’art. 9, promuove lo sviluppo della cultura: noi continueremo a far sentire la nostra voce e la nostra musica a sua difesa.
Siamo contrari alla mera classificazione di mercato dei teatri lirici come previsto nel decreto: devono restare patrimonio nazionale integro e intangibile ed in tal senso sostenuto e incentivato dallo Stato.
Vogliamo credere che i lavoratori, non solo dello spettacolo dal vivo ma dell’intero mondo del lavoro, siano considerati una risorsa e non un costo.
Per tali principi ci appelliamo alle massime cariche istituzionali dello Stato affinchè venga abrogato il decreto legge nr 64 e contestualmente venga attuata l’auspicata globale riforma dello spettacolo.
A nome di tutte le maestranze della Fondazione .Arena di Verona e delle rappresentanze sindacali CGIL CISL UIL E FIALS grazie per la Vs. cortese attenzione e buona serata”.

CGIL/SLC/FISTel/UILCom/FIALS RSU</blockquote>
Fonte

Mi associo alla frase di un collega: È triste che ci voglia la Clerici e uno spettacolo in diretta su Rai1 per dire cose che in un paese civile non dovrebbero essere dette…
Nenet
E Domani ….

La Cultura è futuro :”Grande Manifestazione di tutto il settore spettacolo a Roma 7 Giugno in piazza Navona”

Il giorno 7 Giugno p.v. si terrà a Roma una manifestazione della produzione culturale dello spettacolo in piazza Navona dalle 14 alle 20 promossa unitariamente dai sindacati di categoria e dalle associazioni professionali di Settore con l’obiettivo di contrastare i provvedimenti legislativi intrapresi destrutturanti il Sistema Cultura.
Si intende porre al centro del dibattito politico del nostro Paese la volontà di intraprendere un reale percorso riformatore che non sia di mera smobilitazione ma di investimento “per una nuova politica culturale” a partire dall’ elemento fondamentale delle risorse.

Gli esigui finanziamenti destinati al Settore per l’anno corrente, con l’impostazione dell’attuale nuova “legge finanziaria”, subiranno nei fatti ulteriori pesanti tagli a livello centrale e decentrato che provocheranno l’implosione del Sistema Cultura.

E’ urgente trovare ingenti risorse per l’immediato e significativi correttivi economici a quanto stabilito dalla suddetta Finanziaria per il futuro

E’ altresì urgente portare a compimento organiche leggi di sistema riguardanti sia lo Spettacolo dal vivo che il Cinema-Audiovisivo, che permettano di definire regole e condizioni certe per una tenuta e una prospettiva futura dell’ intero Sistema.

A tal fine risulta strutturalmente inefficace legiferare su tali materie con lo strumento impositivo del Decreto Ministeriale che impedisce un confronto di merito ed un esame approfondito e che, come nel caso delle Fondazioni lirico sinfoniche, ha una funzione destrutturante, produce solo pesanti effetti negativi e in modo incostituzionale viola i principi della legislazione concorrente (competenze anche regionali) ed espropria le parti sociali delle loro prerogative inerenti la contrattazione complessivamente intesa.
La nostra battaglia deve essere anche a salvaguardia dei principi costituzionali a partire dall’ art.9.
E’ del tutto irresponsabile che su questo “mondo del sapere” (che per il nostro paese riveste un’importanza strategica,) si abbatta la scure di tagli così indiscriminati e senza un confronto, anche all’interno degli stessi Ministeri, come dichiarato dallo stesso ministro Bondi che dovrà comunque identificare gli ENTI e le Istituzioni Culturali da de-finanziare ( nell’ordine di 20 milioni di euro ?) permanendo la gravità determinata per la soppressione di Enti ritenuti “inutili” come L’ETI ( Ente Teatrale Italiano).

Su questi fondamentali temi si proclama la massima mobilitazione con dichiarazioni di scioperi territoriali – settoriali , ove necessario per la buona riuscita della manifestazione, per i lavoratori dei settori Cinema, Prosa, Musica, Danza (Fondazioni Lirico Sinfoniche, Teatri di Tradizione, Istituzioni Concertistiche ed Orchestrali).
Qualora non pervenissero i permessi richiesti al comune la manifestazione si trasformerà in presidio.
Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL, FISTel-CISL, UILCOM-UIL, FIALS- CISAL


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