ALBERTO PALASGO, ALTRE DUE MOSTRE PERSONALI PER L’ENFANT PRODIGE DELL’ARTE INFORMALE
Venticinquenne di Noale, dopo i successi di Ravenna e Parma torna “a casa” con due importanti appuntamenti tra Verona (vernice il 18 aprile) e Asolo (16 maggio)
Alberto Palasgo nasce a Noale il 31 Luglio 1989 e sin da piccolo frequenta l’ambiente dell’arte seguendo il padre pittore, Diego Palasgo. Affascinato dalla potenza dell’arte informale, ne fu presto influenzato, oltre che nella produzione artistica, nella vita stessa.
Nei suoi quadri l’uso di forme, talvolta materiche, alludono al paesaggio e vengono gestite con campiture esonerate dalla funzione descrittiva, nelle quali si palesa proprio quell’atteggiamento gestuale e spesso istintivo, tipico del linguaggio dell’arte informale. Questo il filo conduttore della già affermata serie Paesaggi Informali, che ha costituito l’elemento di principale interesse nell’ultima mostra tenutasi a Parma.
Stefania Provinciali, critica d’arte che ha presenziato alla mostra, così ne parla: “In alcune opere è lo spazio a scandire gli elementi costruttivi, laddove la stesura cromatica nella diversa composizione tonale dà profondità. In altri dipinti è la materia a dar corpo all’immagine, a dividere i piani, fino a creare un supporto visivo che assume i significati di immaginari paesaggi”.
A conferma del crescente interesse verso questo giovane figlio d’arte, oltre i vari riconoscimenti espressi da collezionisti e da alcuni tra i principali concorsi italiani, per citarne alcuni “Premio Gambino”(VE), premio “Marina di Ravenna” (RA), premio “Maniago” (PN), premio “Loreggia” (PD) e il premio “Nardi” (Venezia), ecco la notizia di due mostre personali in Veneto, a smentire l’adagio del “nemo profeta in patria”: la prima presso la storica galleria d’arte “La Meridiana” a Verona (18 Aprile-1 Maggio) ed a seguire nell’elegante villa Flangini ad Asolo ( 16 Maggio-30 Giugno).
Ricordiamo, in chiusura, il fatto che le opere di Alberto Palasgo sono oggi esposte presso la prestigiosa galleria “Luce” a Venezia e, come segno del destino, proprio al fianco di quei grandi artisti che hanno determinato la direzione della sua ricerca artistica e con i quali le sue opere sembrano dialogare ( tra i quali Guidi, Afro, Saetti, Santomaso, Vedova e Music).
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