Versailles a Cava de' Tirreni

comincia con quasi due ore di ritardo, ma vale ogni secondo in più di attesa: il concerto dei Versailles che si è tenuto il 4 giugno scorso al Cavacon di Cava de' Tirreni è stato splendido, una di quelle esperienze che sarebbe stato un peccato perdere. i cinque componenti della band salgono a uno a uno sul palco, lanciando rose rosse sul pubblico con gesti teatrali, e già quei primi momenti in cui sostano e si fanno ammirare nello sfarzo dei costumi e dei visi perfettamente truccati sono sufficienti per introdurci nella loro dimensione, fatta di ricerca estetica oltre che di creatività musicale. personalmente ho vissuto questa serata come qualcosa di più di un semplice concerto: è stata una vera e propria performance, nel senso che il compiacimento visivo è risultato tanto importante quanto quello strettamente musicale. il livello tecnico delle esecuzioni è stato praticamente perfetto (ma non mi aspettavo nulla di meno, viste le mie precedenti esperienze con band giapponesi; peccato solo per l'audio che a tratti mortificava la voce di Kamijo) e il gruppo ha dimostrato grande generosità nel rapportarsi ai fan, ai quali non ha lesinato nè le strette di mano nè il lancio di memorabilia varie. Kamijo ha una presenza scenica notevole e la simpatia di Teru, sempre sorridente, mi ha conquistato. Hizaki poi, oltre alla bravura, si è dimostrato il sunto ideale della filosofia visual key: la bellezza prima di tutto, tanto da renderlo indistinguibile da una dama del Settecento francese.