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Verso casa (esse est percipi)

Creato il 23 luglio 2010 da Gadilu

La celebre formula che riassume la filosofia di Berkeley, «Esse est percipi», significa “l’ essere è essere-percepito“, ossia: tutto l’essere di un oggetto consiste nel suo venir percepito e nient’altro. La teoria immaterialistica così enunciata sentenzia che la realtà si risolve in una serie di idee che, per essere considerate esistenti, hanno bisogno di essere percepite da uno spirito umano. È Dio, spirito infinito, che ci fa percepire sotto forma di cose e fatti le sue idee calate nel mondo. Idee, in un certo senso, “umanizzate”, e in quanto tali “percepibili”. [Fonte]

Sta finendo la mia piccola vacanza marina. Prima a Livorno, poi in Sardegna, quindi nuovamente a Livorno. Mi sono immerso in acque diverse, alcune chiarissime, altre torbide, cercando di trattenere il più a lungo possibile la sensazione di quell’abbraccio salato, del quale proverò nostalgia tutto l’anno, e la sensazione di quel luccichio, scomposto in una miriade di trafitture luminose, quando si socchiudono gli occhi rivolti verso la linea dell’orizzonte.

Ieri sera, passeggiando sulla terrazza Mascagni, mio figlio Paolo mi ha detto: “mi sembra che il mare sia qui per me”. Gli ho chiesto cosa intendesse dire. E lui: “Sì, questa cosa che brilla, e anche la luna, mi sembra che siano qui perché ci sono io. Posso chiudere gli occhi un po’ e loro cambiano. Se li chiudo del tutto spariscono”.

Un pensiero profondo e ingenuo. Stavo in realtà osservando una cosa simile preparandomi a tornare in Sudtirolo. Anche il Sudtirolo, se socchiudiamo gli occhi o li chiudiamo, si modifica, fino a sparire. E la distanza accentua questa nota di relativa arbitrarietà. Allora tutti i problemi, i soliti problemi, che intessono costantemente il discorso pubblico altoatesino-sudtirolese si frammentano in punti di decrescente luminosità, e sembra del tutto evidente che la loro realtà non sia più consistente e stabile di quella delle onde marine. E’ un grande peccato che in Sudtirolo non ci sia il mare, ma solo alcuni piccoli laghi continuamente fissati da gente che vive con gli occhi sbarrati.



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