NATO :::: Thierry Meyssan :::: 27 maggio, 2012 ::::
22 maggio 2012
Il 25.mo vertice della NATO non è riuscito a rispondere alla domanda assillante che ossessiona l’Organizzazione dal crollo dell’Unione Sovietica: come può essere utile ai suoi membri, oltre a Regno Unito e USA? Esclusa ogni domanda sul massacro di 160000 libici o sulla cancellazione dell’attacco alla Siria, i capi di Stato e di governo hanno appena ricevuto l’ordine di finanziare il complesso militare-industriale degli Stati Uniti.
Il presidente Barack Obama riceve i suoi ospiti in occasione dell’apertura del vertice (qui in conversazione con l’Alto rappresentante dell’Unione europea, la baronessa Ashton). Il vertice della NATO a Chicago (20-21 maggio 2012) ha riunito non solo i Capi di Stato o di governo dei 28 Stati membri, ma anche le delegazioni di altri 32 paesi. Come tale, ha mostrato le ambizioni ormai globali dell’organizzazione.
Ufficialmente doveva rispondere a tre domande principali:
Come controllare l’Asia centrale?
Come essere più efficiente con dei budget limitati dalla crisi finanziaria?
Come schierare un sistema offensivo missilistico contro la Russia e la Cina?
La scelta di Chicago per il vertice si spiega con il fatto che è la città di origine del presidente Barack Obama, e perché è ora amministrata dal falco Emanuel Rahm, ufficiale dell’esercito israeliano .
Un comitato ospitante è stato formato dal Gruppo Bilderberg1¹ intorno alla presidente del NDI / NED2>/sup> Madeleine Albright e a John H. Bryan, amministratore delegato di Goldman Sachs.
All’esterno della sala conferenze, non mancavano i gruppi militanti manifestare contro l’Alleanza3. Questa turbolenza ha causato problemi di ordine pubblico al comune, e ha danneggiato l’immagine del vertice. Tuttavia, la NATO ha utilizzato l’inconveniente per occupare la stampa, mentre i giornalisti si sono concentrati sugli eccessi della polizia all’esterno della sala conferenze4, i capi di Stato e di governo potevano discutere in segreto dei loro accordi.
Summit dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO) a Mosca 15 Maggio 2012. E’ meno spettacolare della NATO, ma è in grado di resistergli.
Controllare l’Asia centrale
L’intervento alleato in Afghanistan era stato pianificato dagli Anglo-Sassoni prima degli attacchi dell’11 settembre 2011, anche se gli attacchi furono utilizzati per giustificare il coinvolgimento degli alleati5. Rispondeva agli interessi di una coalizione particolare: accerchiare l’Iran (dopo che l’Iraq è stato invaso), interferire nella sfera di influenza russa nell’ex-URSS musulmana; aprire un corridoio per sfruttare il petrolio dalla regione del Caspio, controllare il mercato globale delle droghe derivate dall’oppio e saccheggiare le riserve di minerali preziosi.
Dieci anni dopo, l’attacco contro l’Iran è stato rinviato a tempo indeterminato mentre il rapporto degli Stati Uniti con la Russia e la Cina continua a tendersi. Poco prima del summit, Washington ha stretto rapidamente un Patto strategico con Kabul. Il ritiro delle truppe da combattimento non deve trarre in inganno; il Pentagono vi rimarrà a lungo. Paradossalmente, l’Occidente ha bisogno di truppe in Afghanistan per minacciare gli interessi russi in Asia Centrale, ma ha bisogno di passare attraverso il territorio russo per rifornire le sue truppe in Afghanistan.
Nel corso degli anni, Mosca ha creato un patto militare con i suoi partner dell’ex Unione Sovietica, l’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO). Armenia, Kazakistan, Kirghizistan, Uzbekistan e Tagikistan, ne fanno parte (ma non Azerbaigian). Poi, Mosca e Pechino hanno fondato l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO). Il suo scopo originale era soltanto evitare le interferenze degli anglosassoni in Asia centrale, ma tende a diventare un patto militare. La SCO comprende, come osservatori o partner, la Mongolia e gli stati del subcontinente indiano (ma non ancora l’Azerbaigian).
La questione principale del vertice di Chicago non era se le truppe alleate siano necessarie per stabilizzare l’Afghanistan, o se la loro missione sia terminata6, ma se gli alleati siano disposti a calpestare il cortile russo (e anche cinese) in modo permanente. Pertanto, la decisione del presidente Francois Hollande di ritirare urgentemente le truppe francesi, dovrebbe essere intesa per quella che è: non si tratta semplicemente di porre fine a una spedizione coloniale aberrante, ma anche di rifiutarsi di partecipare alla strategia imperiale Anglo-Sassone contro la Russia e la Cina in Asia centrale.
Di fronte al complotto anglo-sassone, Mosca ha impostato la sua risposta attraverso l’ordine del giorno del suo presidente.
7 maggio: nomina del presidente Vladimir Putin
8 maggio: nomina di Dmitrij Medvedev a primo ministro
9 maggio: celebrazione della vittoria contro la Germania nazista
10 maggio: visita al complesso militare-industriale russo
11 maggio: ricevimento del Presidente dell’Abkhazija
12 maggio: ricevimento del Presidente dell’Ossezia del Sud
14-15 maggio: riunione informale con i capi di stato della CSTO.
Non poteva essere più chiaro. Il nuovo mandato sarà dedicato da Vladimir Putin a fornire i mezzi per proteggere gli obiettivi della Russia e a difendere i propri alleati.
Per appianare le tensioni, la NATO ha invitato al vertice di Chicago i presidenti degli Stati membri della CSTO, che tutti hanno accettato tranne Vladimir Putin. In ogni caso, il summit ha confermato che la NATO sarebbe rimasta in Afghanistan, non come una potenza occupante, ma in supporto al fantomatico esercito afghano7.
Cerimonia per la firma del programma di sorveglianza aerea ( Alliance Ground Surveillance – AGS). I disgraziati che devono pagare il conto sono messi alla gogna dai fotografi: Sorridete, dovete pagare.
Ridurre le spese
Mentre il Pentagono stesso ha chiesto di moderare le spese, l’ex segretario alla Difesa Robert Gates, aveva chiesto agli alleati di fare uno sforzo notevole per aumentare il loro budget militare, per compensare il declino degli Stati Uniti8. Ma il Pentagono ha dovuto disilludersi, gli alleati sono stati a loro volta colpiti dalla crisi finanziaria statunitense. Pertanto, ogni considerazione si è volta verso la possibilità di spendere meno (che i comunicatori chiamano “difesa intelligente”, fermo restando che finora hanno stupidamente gettato i soldi fuori dalla finestra)9.
Per gli armamenti, spendere di meno significa comprare armi prodotte in serie molto grandi. In pratica questo significa che gli alleati dovrebbero abbandonare la fabbricazione in proprio delle loro armi e invece dover comprare dal produttore più grande, vale a dire gli Stati Uniti. Il problema è che per gli alleati ciò significa una perdita di sovranità, la perdita di posti di lavoro e l’obbligo di continuare a sostenere il dollaro, e quindi il deficit degli Stati Uniti. In sintesi, per essere difesi, gli alleati devono sacrificare la loro industria della difesa, se ne hanno ancora una, e offrire il loro denaro al Grande Fratello statunitense.
Il presidente Obama stava aspettando i suoi ospiti con il suo catalogo. Quest’anno, c’erano promozioni sugli UAV. Il vertice ha approvato il programma di acquisizione di sorveglianza aerea, che era in discussione da un decennio10. L’idea di miscelare droni e grandi jet da trasporto prodotti dai consorzi euro-USA è stata abbandonata in favore del semplice acquisto di droni degli USA. Questo è un disastro annunciato per EADS (Germania), Thales (Francia), Indra (Spagna), Galileo Avionica (Italia), Dutch Space (Paesi Bassi), General Dynamics (Canada). Ma si tratta di almeno 3 miliardi di euro di ordini per Northrop Grumman e Raytheon (USA), i grandi vincitori del vertice. La fattura sarà divisa tra i 13 Stati membri. Francia e Regno Unito sono riuscite a ritirarsi da questo pasticcio e contribuiranno al programma con il proprio materiale.
Inoltre, il Pentagono ha imposto modifiche alle norme sul funzionamento interno dell’Alleanza, in modo da garantire la possibilità di utilizzare la NATO su richiesta. Originariamente, l’organizzazione aveva lo scopo di mobilitarsi nel complesso quando uno dei suoi membri veniva attaccato. Oggi, Washington definisce i suoi obiettivi coloniali e vi crea una coalizione ad hoc. Per esempio, ha stretto un’alleanza intorno a Francia e Regno Unito per distruggere la Libia. I tedeschi non vi hanno partecipato. Tuttavia, gestivano la flotta di aerei di sorveglianza AWACS. Ne seguì un momento di disorganizzazione, prima che la coalizione potesse utilizzare questo materiale. Pertanto, il Pentagono esige di avere il diritto di requisire materiali degli alleati, quando si rifiutano di partecipare a una coalizione. Da questa prospettiva, la “difesa intelligente” equivale a prendere i propri alleati per degli imbecilli.
Minacciare la Russia e la Cina
Anders Fogh Rasmussen, Segretario Generale della NATO (qui in conversazione con Thomas Vecchiolla, responsabile vendite di Raytheon), inaugura una mostra per spiegare ai membri dell’Alleanza i benefici dello “scudo antimissile”.
Per por termine al deterrente nucleare di Russia e Cina, gli Stati Uniti hanno immaginato di proteggersi dai missili nemici, per sparare su di essi senza timore di rappresaglie. Questo è il principio dello “scudo antimissile”. Tuttavia, gli intercettori attuali non sono in grado di distruggere in volo i missili balistici ultra-sofisticati russi e cinesi. Pertanto, sotto la falsa etichetta di “scudo antimissile”, il Pentagono intende implementare una serie di radar in grado di monitorare lo spazio aereo globale, e installare il più vicino possibile alla Russia e alla Cina i missili che le minacciano.
Il Dipartimento della Difesa statunitense ha già negoziato con molti paesi degli accordi per installare tali apparecchiature. Incoraggia i patti militari fra gli Stati che lo accettano. Per esempio, ha invitato la Giordania e il Marocco ad aderire al Gulf Cooperation Council e di trasformarlo in una sorta di nuovo Patto di Baghdad11. Inoltre, sviluppa una retorica rassicurante per mascherare le sue intenzioni. Parlando a degli ignoranti che non hanno mai visto un mappamondo, spiega con faccia tosta che gli impianti sviluppati in Europa centrale non minacciano la Russia, ma sono progettati per intercettare i missili diretti dall’Iran agli Stati Uniti, prendendo la strada più lunga.
Il vertice di Chicago ha approvato il trasferimento della competenza sullo “scudo antimissile” dal Pentagono alla NATO12. Ancora una volta, la questione non era come proteggersi da un immaginario attacco nucleare suicida dell’Iran o della Corea del Nord, ma se si vuole o meno partecipare a un progetto diretto contro la Russia e la Cina. Cautamente, gli Stati Uniti hanno evitato le domande che irritano, lasciate da alcuni partecipanti che si lamentano di non sapere più a che cosa servirà l’Alleanza nei prossimi anni.
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov porta il sostegno russo al presidente siriano, Bashar al-Assad (Damasco, 12 febbraio 2007). Più di 100.000 cittadini russi vivono in Siria. Gestiscono i sistemi missilistici S-300, capaci di trattenere la NATO.
Non tenerne conto
Il vertice di Chicago è stato importante per gli argomenti che ha affrontato. Ed anche per quelli che ha evitato: la distruzione della Libia e l’assalto alla Siria. In ogni organizzazione, i dirigenti sono tenuti a presentare una relazione annuale sulle loro attività. Non nella NATO. Buon per loro, perché il loro bilancio non è lusinghiero.
Dopo l’ultimo vertice, l’Alleanza ha vinto una guerra contro un nemico che non ha combattuto. Persuaso fino all’ultimo momento a negoziare, Muammar el-Gheddafi aveva proibito al suo esercito di reagire contro aerei e navi dell’Alleanza. La guerra, quella vera, si era limitata alla presa di Tripoli. Tutti sapevano che la popolazione era armata e che entrare in città sarebbe costato un bagno di sangue. Certo che gli alleati si sarebbero opposti, l’ammiraglio James Stavridis, comandante supremo della NATO, non aveva portato la questione davanti al Consiglio Atlantico. Ha organizzato un incontro segreto a Napoli dove solo gli Stati più determinati erano stati invitati. Secondo quanto riferito, la Francia era stata rappresentata da Alain Juppé 13. Quindi, all’insaputa di alcuni alleati, è stata adottata la decisione. In definitiva, la NATO ha conquistato Tripoli in una settimana, dopo che il comandante militare della capitale, generale Albarrani Shkal, aveva smobilitato gli uomini e offerto la città all’invasore per qualche milione di dollari. Droni e elicotteri hanno potuto facilmente massacrare decine di migliaia di persone che pensavano di poter difendere la loro patria armati di Kalashnikov. La NATO, che era presuntamente venuta a proteggere i civili, ha ucciso 160000 persone in totale, senza aver subito ufficialmente alcuna perdita.
A Chicago, i capi di Stato e di governo hanno potuto discutere dei problemi delle capacità in quella guerra, ma non il colpo di forza del Comandante Supremo, né le conseguenze politiche che seguirono la distruzione dello Stato libico e l’installazione al potere dei Fratelli musulmani e di al-Qaida.
Hanno inoltre limitato le discussioni sulla Siria. I comunicatori che avevano usato lo stesso pretesto per colpire Damasco e Tripoli (la “primavera araba”), hanno una spiegazione pronta per spiegare l’assalto: un intervento militare internazionale promuoverebbe una guerra civile. Questo è ovviamente più sofisticato che riconoscere il rovesciamento dell’equilibrio di potenza. La Russia ha implementato in Siria il migliore sistema di difesa aerea del mondo. Non è in grado di impedire un attacco al paese, ma può infliggere gravi perdite ai velivoli della NATO. Il problema non vale la candela. Così si può leggere nella dichiarazione finale del vertice una banalità per cui non valeva la pena di far riunire 60 capi di Stato e di governo: “Seguiamo l’evoluzione della crisi siriana con crescente preoccupazione e sosteniamo gli sforzi delle Nazioni Unite e della Lega degli Stati arabi, tra cui la piena attuazione del Piano Annan in sei punti”14.
Traduzione di Alessandro LattanzioFonte: Réseau Voltaire Damasco (Siria)
Note
1. “Ciò che ignorate del Gruppo Bilderberg (http://www.voltairenet.org/Quel-che-non-sapete-del-Gruppo)”, Thierry Meyssan, Réseau Voltaire/Komsomolskaja Pravda, 9 aprile 2011.
2. “La NED, vetrina legale della CIA (http://www.voltairenet.org/NED-vetrina-legale-della-CIA)”, Thierry Meyssan, Réseau Voltaire/Odnako, 6 ottobre 2010.
3. “Massive anti-NATO protests in Chicago (http://www.voltairenet.org/article174246.html)”, Voltaire Network, 21 maggio 2012.
4. “The Empire Holds Its War Council in Chicago (http://www.voltairenet.org/article174246.html)”, Glen Ford, Voltaire Network, 18 maggio 2012.
5. L’Incredibile menzogna (http://www.voltairenet.org/achat-en-ligne/fr/livres-en-francais/42-leffroyable-imposture-suivi-de-le-pentagate.html), Thierry Meyssan, 2002.
6. “Déclaration du Sommet de l’OTAN à Chicago concernant l’Afghanistan (http://www.voltairenet.org/article174277.html)”, Réseau Voltaire, 21 maggio 2012.
7. “Alba rosso sangue a Kabul (http://www.voltairenet.org/Alba-rosso-sangue-a-Kabul)”, Manlio Dinucci, Réseau Voltaire, 9 maggio 2012.
8. “Les gros bras Gates et Rasmussen tentent un nouvelle extorsion de fonds (http://www.voltairenet.org/article170480.html)”, Lucille Baume, Réseau Voltaire, 16 giugno 2011.
9. “Quanto ci costa la “difesa intelligente” della NATO? (http://www.voltairenet.org/Quanto-ci-costa-la-Nato-della)” Manlio Dinucci e Tommaso di Francesco, Réseau Voltaire, 21 maggio 2012.
10. “Déclaration du sommet sur les capacités de défense pour les forces de l’OTAN à l’horizon 2020 (http://www.voltairenet.org/article174285.html)”, Réseau Voltaire, 20 maggio 2012.
11. Firmato nel 1955, il Patto di Baghdad era un complemento della NATO, riuniva l’Iraq di re Faisal II, la Turchia di Adnan Menderes, il Pakistan del governatore generale del Malik Ghulam e l’Iran di Muhammad Shah, sotto la leadership degli Anglo-Sassoni.
12. “Revue de la posture de dissuasion et de défense de l’OTAN (http://www.voltairenet.org/article174279.html)”, Réseau Voltaire, 20 maggio 2012.
13. Questo è stato categoricamente smentito dal suo segretariato, secondo cui il ministro era in vacanza in quella data.
14. “Déclaration du Sommet de l’OTAN à Chicago (http://www.voltairenet.org/article174281.html)”, Réseau Voltaire, 20 maggio 2012.