La volubilità del caso tende a perdere fascino, almeno in provincia di Cremona, visto che le diffide del Servizio Ambiente della Provincia rivolte ai gestori di impianti ippc si infittiscono.
Che succederà mai?
Gli impianti ippc sono definiti da una direttiva europea, che in sintesi si ritrova a questo link
http://europa.eu/legislation_summaries/environment/waste_management/l28045_it.htm.
A quanto pare la gestione di tali impianti risulta complessa e difficile.
Il sito linkato sopra definisce così il caso degli ippc. Sotto le attenzioni del Servizio Ambiente a Vescovato è finito un allevamento.
La direttiva (conosciuta anche come “direttiva IPPC”) impone il rilascio di un’autorizzazione per tutte le attività industriali e agricole che presentano un notevole potenziale inquinante. Questa autorizzazione può essere concessa solo se vengono rispettate alcune condizioni ambientali, per far sì che le imprese stesse si facciano carico della prevenzione e della riduzione dell’inquinamento che possono causare.
La prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento riguardano le attività industriali e agricole ad alto potenziale inquinante, nuove o esistenti, definite nell’allegato I della direttiva (attività energetiche, produzione e trasformazione dei metalli, industria dei prodotti minerali, industria chimica, gestione dei rifiuti, allevamento di animali).


