«Quella puntata con Beppe Grillo e' stata un miracolo. Io mi aspettavo un'intervista composta, come quelle che aveva rilasciato a Sky o a Mentana. Fino alla sera prima ci eravamo dati del 'lei' al telefono. Poi, quando e' arrivato a via Teulada, abbiamo cominciato a darci del 'tu', c'e' stata una rimpatriata tra due persone che non si vedevano da 31 anni, e il 'tu', sicuramente, favorisce la comunicazione».
Venti edizioni per 19 anni anni di messa in onda, da domani Bruno Vespa torna con 'Porta a porta' e riparte ospitando nella prima puntata (in seconda serata su Rai1) il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
In un'annata televisiva in cui non passera' serata senza un talk di approfondimento politico, Vespa fa notare: «Il nostro vero concorrente sara' la prima serata che dura tantissimo. Ovvero il martedì 'Ballaro'» su Rai3 e su La7 il nuovo programma di Giovanni Floris, 'Dimartedi« (che dovrebbe arrivare fino a mezzanotte), il mercoledì si allunga anche 'Chi l'ha visto' di Federica Sciarelli». A questo vanno aggiunte «le altre tv: mi riferisco in questo caso ai canali digitali terrestri per i quali la seconda serata e' il vero terreno di battaglia in quanto non hanno i soldi per la prima serata». E questo rende «il 13% di share che noi facciamo oggi pari al 26% di cinque anni fa».
Nonostante le difficolta', Vespa tiene a far notare: «Lo scorso anno su 30 confronti con il nostro diretto competitor Matrix ne abbiamo vinti 28. E non va dimenticato che, cosa non da poco, Porta a Porta costa oggi quanto costava nel 2000». A chi chiede se non si rischi un overbooking di programmi di informazione o talk show politici, Vespa replica: «Essere informati e' un diritto, siamo in democrazia e l'informazione non e' mai troppa. e' innegabile che il rischio di saturazione del pubblico sia oggi piu' che concreto: la gente si stufera', e ci mandera' tutti a casa? Non lo so. e' vero che in nessun Paese ci sono così tanti programmi, ma la selezione la fa il pubblico. Non e' un caso che noi gia' da tempo puntiamo non solo sulla politica, alternando puntate di altro genere di approfondimento». Quanto al fatto che spesso gli ospiti sono gli stessi in vari programmi, replica pronto: «Le persone di serie A sono poche e si sanno amministrare bene, cercano di venire solo quando hanno qualcosa da dire. La nostra aspirazione e' averli al momento giusto». Domani, per esempio, «per Renzi e' il momento giusto. Anche se per lui lo e' sempre, perche' ogni giorno ne succede una».
In quanto alla comunicazione Vespa sottolinea: «'Porta a porta', passa anche per i social network con 83.000 fan su Facebook e 60.000 su Twitter». A chi domanda di 'Petrolio', il programma di Duilio Giammaria che gli ha sottratto dieci serate (del lunedì) risponde: «Il direttore di Rai1 ha deciso di fare questa sperimentazione. Se dovessimo fare ascolti bassi, una serata in meno sara' un vantaggio». Il direttore dell'ammiraglia Rai Giancarlo Leone, interviene così: «Non e' stata una riduzione di 'Porta a porta', che e' un punto di riferimento fondamentale di Rai1, della Rai e della nostra informazione, ma un modo per sperimentare».
In ogni caso dal 13 novembre il talk show riprendera' la normale programmazione con quattro appuntamenti settimanali dal lunedì al giovedì. Vespa dal 1990 al 1993 ha diretto il Tg1. La prima puntata di Porta a Porta e' andata in onda il 22 gennaio 1996. Per la prima volta nella storia di un programma, e' intervenuto un papa, Giovanni Paolo II, con una telefonata in diretta. «Un mio erede? Non sono ancora morto! Come dice Marchionne, nessuno di noi e' indispensabile», conclude.