Vestiamoci di pesce!

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Se vi raccontassi che Daniel Guimarães, 28 anni, con un master in medicina veterinaria comincia a pensare di fabbricare un tessuto fatto di pelle di pesce, cosa mi direste? Io sinceramente non resto sbalordita visto che i membri dell’etnia Hezhe, stanziata nella provincia dello Heilongjiang (nord-est della Cina) un tempo utilizzavano abiti di pelle di pesce e vivevano di pesca e di caccia. Ma qui siamo lontani dalla Cina, siamo appena in Portogallo.

L’idea è sorta, un po’ per caso, grazie a due fratelli portoghesi, António e Manuel Guimarães, che hanno pensato di utilizzare la pelle di pesce, ovviamente che non puzza, nell’industria delle calzature, dei mobili e degli accessori.

Lavorano entrambi per la Soguima, azienda di famiglia, che produce pesce congelato da oltre 25 anni e che decide di aprirsi a un nuovo segmento di produzione. Racconta Daniel “quando lavoriamo il salmone senza pelle o spine la pelle viene trasformata in farina e utilizzata per la nutrizione animale”, il problema è che rappresenta appena il 2% del peso del pesce ed è uno spreco con un grande potenziale.

Stivaletto Iódice in Pelle di Pesce

L’azienda di famiglia utilizza ogni millimetro della materia prima ed è da qui che nasce la curiosità di Daniel Guimarães, che lavora come responsabile del dipartimento di Ricerca e Sviluppo insieme al cugino Emanuel. Perché quindi non sfruttare al massimo la potenzialità? Si chiede.

L’interesse per il settore della moda e del mobiliario è nato in seguito alla loro presenza alla 41.ª edizione della Capitale del Mobile, in Paços de Ferreira, con un primo esperimento effettuato con pelle di baccalà. La fabrica della Soguima sta investendo capitale ed energia affinché, in appena due anni, possa aumentare la sua capacità di produzione che in questo momento si aggira intorno ai 20 milioni annui.