Il vetro è un materiale strano, se ci pensate.Resistente e fragile allo stesso tempo.Trasparente e deformante, a secondo di come ci guardate attraverso.
"Vetro" è il titolo del primo romanzo di Margherita Remotti, edito da Lite Editions.Anna Valenti, la protagonista, lavora per una casa d'aste, è abituata al contatto con oggetti la cui bellezza ha un valore monetizzabile. Finché non trova una statuina che non ha niente a che vedere con tutto quello che ha visto fino a quel momento. Si può dire piuttosto che Anna venga trovata da questa opera che ha in sé un mondo e lei lo intuisce. Lo intuisce con l'anima, prima che razionalmente, e non può far altro che mandare all'aria la sua vecchia vita.Del resto, è come se guardasse la sua esistenza attraverso un vetro sporco, opaco.E lei stessa è vetro attraverso cui passa tutto, indifferentemente.
Io sono vetro. Il mio corpo è vetro: fermo, astratto, trasparente, sospeso, non toccato, freddo, alieno.Così, appena Anna trova la statuina, si aggrappa a lei, unico appiglio nella tempesta si indifferenza che paralizza i suoi giorni.Solo quando stringe tra le mani quella statuina così particolare, Anna inizia a provare qualcosa, dopo tanto tempo: si risveglia in lei il desiderio incontrollabile di possedere qualcosa, e di lottare per quel qualcosa.Poi conosce Evelyn - l'autrice dell'opera - e scopre che per lei lavorare il vetro è come aggrapparsi ad un barlume di vita, la sola scintilla sopravvissuta al suicidio del suo unico e grande amore.
Nelle pagine di "Vetro" ci sono i riflessi della luce attraverso il materiale che dà il titolo al romanzo e l'opacità del vapore che si forma quando fuori fa freddo.E forse Margherita Remotti descrive quel senso di spaesamento di quando si guarda i contorni indefiniti attraverso un vetro appannato, quel panico che ci prende quando sappiamo che fuori fa troppo freddo e mai ci vorremmo trovare lì, eppure sappiamo di dover uscire.
C'è sempre un posto freddo, lì fuori da qualche parte della nostra vita, e non vorremmo mai trovarci, eppure basta una scintilla, trasparente e pura, piena di bellezza e di fuoco, e improvvisamente non vediamo l'ora di uscire.
"Vetro" è la prima prova "lunga" della Remotti, che è anche attrice e per anni ha scritto di arte e design sulle principali testate nazionali e ha pubblicato testi e racconti sulla rivista "Sud" e il webmagazine "Torno Giovedì" e per Lite Editions il racconto "Vampire".E il risultato è una storia forte e limpida. Proprio come il vetro.