5 maggio 2013
Antifona d'Ingresso Cf Is 48,20Con voce di giubilo date il grande annunzio,
fatelo giungere ai confini del mondo:
il Signore ha liberato il suo popolo. Alleluia.
CollettaO Dio, che hai promesso di stabilire la tua dimora in quanti ascoltano la tua parola e la mettono in pratica, manda il tuo Spirito, perché richiami al nostro cuore tutto quello che il Cristo ha fatto e insegnato e ci renda capaci di testimoniarlo con le parole e con le opere. Per il nostro Signore...
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura At 15, 1-2. 22-29È parso bene, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie.Dagli Atti degli Apostoli In quei giorni, alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi fate circoncidere secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati». Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. Agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene allora di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli. E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch’essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agl’idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!». - Parola di Dio
Salmo Responsoriale Dal Salmo 66
Rit. : Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti. - Rit.
Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra. - Rit.
Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra. - Rit.
Seconda Lettura Ap 21, 10-14. 22-23L'Angelo mi mostrò la città santa che scende dal cielo.
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte. Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello. In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello
sono il suo tempio.
La città non ha bisogno della luce del sole,
né della luce della luna:
la gloria di Dio la illumina
e la sua lampada è l’Agnello. - Parola do Dio
Canto al Vangelo Gv 14,23
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserva la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.
Vangelo Gv 14, 23-29 Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Dal vangelo secondo Giovanni In quel tempo, Gesù disse [ ai suoi discepoli ]: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate». - Parola del Signore
RIFLESSIONI
- Venire alla lettura biblica significa rispondere ad una chiamata. Non è una risposta formale, ma un aprire il cuore all’orizzonte e al messaggio che il Signore ci propone.
- Questa parola strana ‘inabitazione’ nasconde e custodisce la punta più alta del mistero cristiano. La punta più alta è in realtà la punta della radice più penetrante e profonda.
È il punto più profondo del mistero cristiano,
il più prezioso e il più nascosto…
Senza una relazione personale
autentica con il Signore,
senza una vita spirituale nascosta, ma reale,
tutto il resto rischia di essere scena ,
apparenza di vita
più che autentica vita.
Senza l’azione interiore e nascosta
dello Spirito nel credente,
la chiesa rischia di non essere comunione di discepoli.
Solo uomini e donne
resi dimora della vita trinitaria,
coscienti della vita divina in loro,
sanno narrare e annunciare il Regno di Dio.
Il Signore saluta i suoi discepoli
donando loro la pace,
e il suo saluto prelude al suo ritorno.
Ai discepoli è chiesto
di vincere il timore con l’amore
e di entrare così nella gioia
di chi attende la venuta del Signore:
la gioia dell’attesa.
( liberamente “Bose”)
La cosa più consolante è che Dio è in me e che io sono la sua dimora. Se questa certezza davvero ci penetrasse! Che il Signore ci aiuti e ci doni la sua forza di attrazione. ‘Inabitazione’ è un fatto reale, ma è puro dono; non sono io che la compro o la merito, ma è dono che dà significato a tutto. Pensate alla forza che può operare questa consapevolezza in una persona provata o in ricerca! È un piccolo passo, ma di estremo valore. San Francesco diceva che l’ammalato è doppia presenza del Signore. Ogni persona è potenzialmente dimora di Dio. Purtroppo a volte chiudiamo la porta e restiamo al buio. Aiutiamoci con la Parola e l’esempio a camminare per questa strada. Se c’è l’entusiasmo ma non la docilità del cuore, il nostro essere è vuoto. Noi cristiani dovremmo lavorare per essere attenti a questa presenza in noi e nei fratelli.