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Vi presento Rosa

Creato il 12 settembre 2013 da Sallyseton @martatraverso
Buongiorno cari,pare che Virginia lasciasse centellinare per diverso tempo le idee nella sua mente, prima di iniziare a scrivere un nuovo romanzo. Le prime parole scendevano su carta solo nel momento in cui la trama si era ben impressa e delineata, non prima. Nel tempo, era lei a lasciarsi guidare dal procedere della narrazione, raramente il contrario.
Vi presento Rosa
Il processo di scrittura dovrebbe essere questo: che si tratti di un romanzo o un racconto breve, l'autore ha il diritto di sorprendersi tanto quanto il lettore, man mano che la storia procede. 
Da qui il discorso su Rosa. Un personaggio che nell'ultimo anno e mezzo ha avuto nella mia mente numerose sfaccettature: comprimaria del mio romanzo d'esordio (con questo non intendo "romanzo pubblicato", ma solo scritto, revisionato due volte e infine disconosciuto), fino a rendersi dominante in me ma al tempo stesso evanescente. Ha avuto 18 anni, poi 27, al momento viaggia sui 22. Siciliana, ligure, varie provenienze. Un padre morto giovane, con un segreto che non ha avuto il tempo di svelarle. Ecco, questo del padre era il mio punto fermo. Volevo a tutti i costi che Rosa fosse la figlia di uno dei poliziotti del G8. Sorprendente, quanto ci serviamo della scrittura per esorcizzare le cose che non capiamo, e quanto fatichiamo a renderci conto che scrivere di sofferenze che non abbiamo vissuto è irrispettoso.
Comunque sia. Oggi Rosa ha traumi minori, meno definiti. Fino a oggi, forse. Poco fa, cenando, ho visto un episodio di Criminal Intent che raccontava di un clan familiare. Nomadismo, lavori stagionali e piccoli furti, matrimoni combinati, una lingua per comunicare con i membri di clan "parenti". Mi ha ricordato il clan da cui provengo, che non ha lingue proprie né illegalità, ma al contempo si alimenta di un meccanismo perverso. 
Mi sono chiesta se Rosa - che nell'incipit scritto di recente è diventata una studentessa modello in fuga - possa essere cresciuta in un clan. E se lo è, con quali caratteristiche? Una comunità religiosa o etnica? Una famiglia semplicemente accentratrice? Villaggi di montagna e simili?
Questa la base da cui devo partire. L'idea di scrivere di un clan ed entrare nei suoi meccanismi perversi mi affascina. Farò come Virginia: lascerò sedimentare e la decisione verrà da sè.
Buona serata, un giro di Google per documentarmi e X-Factor Usa mi attende.
Cordialmente,
(l'immagine del post viene da qui, se ho rubato impropriamente chiedo venia)

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