Magazine Diario personale

Vi racconto il mio primo approccio con il gentil sesso

Da Wanderer @Inneres_Auge
è passato molto tempo, circa 10 anni. Ero in gita di terza media a Rimini. C'erano anche le scolaresche di altri due istituti, in tutto eravamo un centinaio. Mi ricordo che durante una tappa della gita (presso un oasi naturalistica se non sbaglio verso Pesaro) mi si avvicinò una ragazza di un altra scuola. Si presenta, io mi presento e ci diamo appuntamento; ovviamente per interposta persona come accade sempre tra ragazzini, in albergo per quella sera. Ora, badate che nessuna si era presentata a nessuno! Io ero emozionatissimo, anche perché gli altri mi dicevano "quella è una che fa certe cose... è una pompinara", io dei pompini ne sapevo ben poco. Solo quello che avevo visto nei giornaletti (nascosti in una vecchia gru abbandonata). Non mi ero mai masturbato quindi sapevo poco pure di come usare il cazzo ma non vedevo l'ora che arrivasse il momento fatidico. La ragazza sapevo che si chiamava Floriana, che aveva un anno in più di me e che era alta almeno 10 cm più di me! Non aveva un bel volto ma le curve erano evidenti. La sera andammo in una discoteca che aprì prima apposta per noi e l'altra scolaresca, infatti ricordo il deejay che ogni due secondi urlava "UN SALUTO AI RAGAZZI DI PALMIIIIIIIII". Non mi divertivo, mi sentivo uno scemo e infatti quella è stata l'unica volta in cui sono andato in discoteca. Lei l'avevo persa di vista ma ero ben conscio della promessa che ci avevano fatto i professori, che nel pomeriggio s'erano scolati ettolitri di trebbiano, ovvero che la notte avremmo potuto girare indisturbati per l'albergo. Si poteva fare. Tanto è vero che dal balcone della mia stanza io vedevo quello della sua e in quel modo fissammo l'orario (Romeo e Giulietta in versione soft core), sia io che un altro ragazzo che doveva fare qualcosa con una sua compagna. Mi ricordo che appena ero entrato nella nostra stanza un tizio accese la tv direttamente su un canale regionale, con la solita smandrappata sul divano rosso intenta a fingere di toccarsi. Nel frattempo facevamo discorsi e tutti a dirmi "beato te che stasera trombi... oh quella è la troia numero 1 di B********* " - "ma a voi chi ve l'ha detto?" - "eh si dice in paese questa s'è ripassata tutta la classe!" 


Non sapevo se fosse il caso di credere a quelle voci, vero è che aveva scelto me e nessun'altro ma magari voleva solo parlare... comunque fino a una cert'ora la gente entrava e usciva dalle camere. Poi accadde l'impensabile: il professore di musica decise di fare lo stronzo e si mise di guardia insieme a quello di religione, nel corridoio. In poche parole, non potei verificare se le voci fossero attendibili. A distanza di dieci anni però posso dire che è stato meglio che sia finita così, in primis perché non avevo preservativi e in secundis poiché non avrei saputo cosa fare e se davvero lei fosse stata esperta avrei rimediata una figura di merda. Poi vuoi mettere il fior 'de miei gentili anni caduto?

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