Alla Kreisliga Jerichower Land nella Sassonia-Anhalt, profondo Est della Germania unita e ultimo gradino delle categorie dilettantistiche tedesche, è iscritta per la stagione 2015/16 una squadra formata per la stragrande maggioranza da neonazisti: la FC Ostelbien Dornburg.
Il fatto è venuto alla luce grazie a un’intervista rilasciata il 6 agosto 2015 al giornale tedesco Die Zeit dall’arbitro tedesco Michael Pieper e ha acquistato una risonanza mediatica dopo il rifiuto del Traktor Schermen di scendere in campo contro la squadra nazi per la prima giornata di campionato, prevista il 29 dello stesso mese. Pieper, che già nel 2011 si era rifiutato di arbitrare una partita del Dornburg, perché non aveva voglia di sentire insulti come “Porci Ebrei” durante un match di calcio, è riuscito a mobilitare molti associati, tanto che nel corso dell’estate 2015, quattro club e 59 dei 65 arbitri della Kreisliga hanno dichiarato di non voler scendere a patti con l’Ostelbien e considerarla una squadra come le altre. E ne hanno anche chiesto l’espulsione dal Landessportbund, l’ente sportivo regionale.
Detto che l’allarme lanciato non è infondato, che almeno 15 dei 18 giocatori dell’Ostelbien fanno parte di organizzazioni neonazisti e che il loro capo Wesemann gioca col 18, perché 1=A=Adolf e 8=H=Hitler, e si è anche candidato a sindaco di Dornburg, approfittiamo di questa notizia per riportare alla mente un episodio del 1995, riguardante la Settaurense, la squadra di Storo, paese in provincia di Trento.
Niente indagini, niente apologie di reato, tutto si sgonfia così come è nato. La Settaurense vive i suoi anni di Serie D prima di ripiombar giù nelle categorie regionali, fondersi con un’altra società e poi rinascere. La cosa bella è che se si ha la curiosità di controllare la pagina Facebook della S.S. Settaurense, si può scoprire che la maglia per la stagione 2015/16 ha probabilmente poco da invidiare a quella di venti anni prima.
federico
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