Vi siete mangiati il cervello?

Da Messersottile @messersottile

E’ noto che molti il cervello preferiscono berselo, altri ce l’hanno bacato, altri ancora se lo bruciano. Una pratica decisamente sottovalutata è invece quella di mangiarsi il cervello. Ovviamente non sto suggerendo di organizzare delle cenette in stile Hannibal, nè tantomeno di trasformarsi in zombie, che notoriamente basano la propria dieta sul cervello.

Nella cucina italiana, il cervello è più diffuso di quanto si pensi, esistono piatti a base di cervello di vitello, manzo, maiale e agnello principalmente fritti, ma anche bolliti o gratinati al forno.

Dal punto di vista nutrizionale il cervello è povero di proteine, ma ricco di grassi. 100 g di cervello forniscono 130-150 calorie circa, a seconda dell’animale di provenienza. Purtroppo è molto ricco di colesterolo, ma contiene anche sodio e fosforo (quindi potremmo ipotizzare che il cervello faccia bene… al cervello) e DHA, un omega 3.

Uscendo dall’Europa si incontrano altre interessanti ricette a base di cervello. Negli Stati Uniti del Sud si può trovare in commercio il cervello di maiale, inscatolato col nome di Pork Brains in Milk Gravy

Se volete provare una colazione da uomini veri del sud potete sciogliere in padella un po’ di grasso di bacon e unire una scatola di Pork Brains e delle uova. Tenete presente che una lattina di Pork Brains fornisce il 1170% della dose giornaliera raccomandata di colesterolo. Il conto sulle uova e il bacon ve lo risparmio. Sempre nel Sud degli States pare sia pratica diffusa mangiare il cervello degli scoiattoli (dopo aver cucinato e mangiato anche il resto dello scoiattolo, ci mancherebbe). Poco più a Sud, in Messico, è possibile gustare dei tacos al cervello di bovino.

In Asia il cervello è diffuso in molte cucine. In Indonesia il cervello di manzo si prepara con il latte di cocco. Il magaj è un piatto tipico di India, Pakistan e Bangladesh a base di cervello di capra.

Il primato per il piatto più suggestivo, sempre in Asia, va sicuramente assegnato al famigerato cervello di scimmia. Questo piatto è ben presente nell’immaginario degli occidentali, soprattutto grazie a numerose apparizioni in opere letterarie e cinematografiche di vario genere. Chi, come me, è cresciuto negli eighties, non può non ricordare almeno questa:

L’effettiva esistenza del cervello di scimmia come piatto tipico asiatico è controversa. Si riportano diverse versioni del piatto:

  • Cervello cotto
  • Cervello crudo (eventualmente mangiato direttamente nel cranio)
  • Cervello di scimmia viva o ammazzata e “scoperchiata” al momento, incastrata in un apposito tavolo con il buco in mezzo.

Qui trovate una dissertazione dettagliata sull’attendibilità di queste ipotesi. Se è plausibile che qualcuno mangi, o abbia mangiato, del cervello di scimmia (la scimmia arrosto è un piatto diffuso anche in Africa, perché buttare il cervello?) è altrettanto probabile che non sia prassi comune nutrirsi di cervelli di scimmie vive e urlanti piazzate al posto del centro tavola.

Immagini rubacchiate qui e qui 


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