A migliaia di persone è stato ordinato di abbandonare le isole del lago Ciad, mentre è in corso un’offensiva internazionale contro i miliziani di Boko Haram, responsabili di recenti attacchi nell’area.
L’associazione nigerina Alternatives espaces citoyens stima in 60.000 il numero di persone che, per ordine del governatore della regione di Diffa, hanno dovuto raggiungere la terraferma nella serata di lunedì. Il provvedimento delle autorità, ha sostenuto il presidente dell’associazione, Moussa Tchangari, ha avuto l’effetto di “gettare sulle strade” migliaia di persone in una “confusione indescrivibile”, dovuta alla mancanza di organizzazione dell’evacuazione.
Tra gli sfollati, riferisce la stampa della confinante Nigeria, anche circa 4.000 rifugiati nigeriani. Secondo Idi Jidawa, dell’agenzia per la gestione delle emergenze nello stato di Yobe, è in corso il loro rimpatrio: dovrebbero raggiungere già oggi la località di frontiera di Geidam.
La decisione delle autorità di Niamey è stata dettata dalla necessità di contrastare militarmente i fondamentalisti di Boko Haram, autori tra l’altro di un attacco all’isola di Garamga, che ha provocato 46 morti e la scomparsa di 32 persone lo scorso 25 aprile.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)