Un mondo da scoprire, vicino a casa, per sperimentare il turismo slow, economico e salutare e riflettere, in movimento, sul senso della propria vita. Dopo aver camminato, o pedalato, all’aria aperta, da soli, se si vuole ritrovare se stessi o in compagnia, per condividere un’eccezionale esperienza con altri, ci si può sedere ai tavoli di uno dei ristoranti che aderiscono al Menù del Pellegrino, riconoscibili dalle frasche appese alla porta, indicanti pace e conciliazione. Un’eventuale bandiera rossa non è una dichiarazione di voto, ma la segnalazione che vi si beve ottimo vino novello.
Con l’autorevole consulenza di Barbara Ronchi della Rocca, esperta in tradizioni eno-gastronomiche, si sono ritrovati gli antichi sapori del territorio e ricreate atmosfere, anche attraverso la semplice apparecchiatura della tavola. Sono state sapientemente selezionate ricette da cui sono esclusi pomodori e patate, solanacee introdotte in Europa solo dopo la scoperta dell’America, con pane, non bianco, ma di farro, orzo o altri cereali misti, verdura dell’orto legata alla stagione, frittate alle erbe, zuppe, da non perdere quella di lenticchie, tome di capra e quant’altro potrebbe in realtà essere gradito a un nostro avveniristico nutrizionista.
Una scelta detox che fa bene non solo allo spirito, ma che all’insegna di “Mens sana, in corpore sano”, potrebbe farci rinascere a nuova vita. Il segreto sembra sia l‘iniziare con piccoli tratti e, passo passo, accumulare energia e fiducia in sé stessi. D’aiuto sono deliziose cialde con frutta secca, naturali energiser, create da monache con le migliori intenzioni e preghiere secondo l’antica e saggia ricetta. Il percorso totale di 650 km, ricostruito ottemperando a canoni di sicurezza, tocca cinque province, attraversa diversi parchi naturali e vanta soste in eccellenze storiche e culturali, con una segnaletica che la stessa Francia ci ammira.
Il progetto interregionale nasce nel 2010 con la Via Francigena di Sigerico, ispirata al prezioso diario di viaggio che lui scrisse nel 994 durante il pellegrinaggio che da Canterbury fece fino a Roma per ricevervi l’investitura vescovile.
Seguono il tratto della Val di Susa e quello da Torino a Vercelli. Recentissima, “Last, but not least”, è la via Francigena verso il mare, che, ricalcando la Via Fulvia, antica via consolare romana, da Torino, attraverso le colline del Monferrato, Asti e i borghi dell’Alessandrino, giunge in Liguria fino al mare.
Il numero dei “pellegrini” del nuovo millennio sta lievitando in modo esponenziale anche per presenze straniere, in particolare quelle provenienti dal Sud America, che desiderano vivere con spirto francescano i luoghi d’origine del Papa.
Non a caso Le Breton, uno dei massimi esperti dell’antropologia del corpo, docente all’Università di Strasburgo, individua proprio “ Sulla strada, la nuova scommessa di spiritualità dell’Occidente”.
Foto e testo di Maria Luisa Bonivento
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