di Paolo Gelsomini, Segretario Coord. Residenti Città Storica
Un dolente report degli ultimi sviluppi del processo di “partecipazione” avviato dal I Municipio per la definizione delle linee guida per la sistemazione superficiale del parcheggio interrato di Via Giulia – Largo Perosi, che ha lasciato molti cittadini perplessi e amareggiati. E con una domanda: si può progettare il “sopra” senza poter mettere in discussione il “sotto”? Aver diviso le sorti della progettazione del parcheggio dalle esigenze che potevano emergere durante la progettazione della piazza, come ad esempio mantenere la possibilità di inserire alberature ad alto fusto, rischia di creare un nuovo caso “Piazza san Silvestro”, nel cuore della Roma rinascimentale…
[in calce le puntate precedenti: pillole di storia del parcheggio di via Giulia]
La partecipazione per le linee guida della sistemazione dell’area di superficie
Nel settembre scorso il Municipio Roma 1 ha attivato un processo partecipativo per decidere la sistemazione superficiale della piazza* a cui hanno partecipato numerosi membri del Comitato per la tutela di Via Giulia, del Coordinamento Residenti Città Storica e di Carteinregola, che da tempo si occupano delle problematiche legate al progetto di un parcheggio interrato di quattro piani, che dovrebbe essere costruito a pochi passi da una delle vie storiche più pregiate e famose di Roma.
Il Municipio non si è però fatto espressione della volontà di tutti i partecipanti né ha manifestato alcun grado di autonomia politico-culturale rispetto al progetto di parcheggio già approvato dalla Giunta a luglio, cioè ben prima dell’attivazione di qualunque partecipazione dei cittadini e delle forze culturali, sociali ed economiche della Città. Aspetto che a nostro avviso avrebbe dovuto essere quasi un “obbligo morale” per la nuova Amministrazione, soprattutto per il fatto che si tratta di un intervento di portata storica ed urbanistica immane.
La partecipazione non ha avuto quindi nè il percorso nè l’esito che ci saremmo aspettati e la richiesta fatta ai cittadini di fornire delle linee guida per la sistemazione dell’area tra via Giulia e via Bravaria è stata decisamente tardiva, visto che è stata avviata a convenzione già firmata dal Dipartimento Mobilità Ufficio parcheggi, e dopo la presentazione del progetto di un parcheggio invasivo e – secondo i nostri calcoli – non completamente interrato. Così, ignorando i reali vincoli posti dal progetto del parcheggio, i frutti della partecipazione si sono rivelati un mero esercizio scolastico. I problemi sono rimasti quindi tutti aperti perchè non si è manifestata nessuna disponibilità a risolverli, dato che si è considerato “intoccabile” sia il progetto del parcheggio (non ancora dotato di permesso di costruire) sia l’atto di modifica della convenzione.
Citiamo in particolare due grandi criticità che i conduttori della partecipazione non hanno voluto inserire tra le linee guida:
1) l’impossibilità di impiantare alberature di alto fusto nella piazza. ll limite dello spessore del terreno sopra la copertura del parcheggio non può essere superiore al metro sia per ragioni strutturali (visto lo spessore già determinato del solaio) sia per ragioni di altezza complessiva del muro all’angolo tra via Bravaria e vicolo delle Prigioni che già raggiunge al netto 4 metri ai quali poi si debbono aggiungere 1 metro di terra e circa 1,20 metri di parapetto con cancellata per un’altezza complessiva superiore ai 7 metri che è già un’enormità. Ed allora, se per queste ragioni possiamo mettere solo 1 metro di terreno occorre sapere che in un metro di terra si possono piantare solo arbusti e cespuglietti. Ha senso allora parlare di giardino con piante di alto fusto ed addirittura di quinte arboree? Per il suo bel giardino lo studio Diener partiva da un parcheggio totalmente interrato e qui invece c’è un parcheggio che fuoriesce da tutte le parti partendo dal livello di via Giulia ed arrivando, come sopra scritto, a ben 4 metri netti sulla via Bravaria.
In realtà sopra la parte archeologica si potrebbero impiantare alberi di medio fusto, essendoci più spazio per la posa dello strato di terreno, ma la Soprintendenza non si è mai espressa in favore della piantumazione sopra i resti archeologici. E anche se i reperti sono coperti da un telone impermeabile “antiradice”, è pur vero che sopra quel telone si creerebbero pericolosissimi ristagni d’acqua in assenza di un elaborato sistema di drenaggio, con conseguenze sia per le radici delle piante soggette all’imputridimento che per gli stessi reperti archeologici che potrebbero essere raggiunti da acqua o microrganismi.
2) A chi saranno venduti i posti auto? La seconda criticità riguarda i 263 posti auto pertinenziali, che vuol dire che devono essere pertinenza di immobili, preferibilmente situati nell’area prospiciente. Ma nella convenzione (come in tutte le convenzioni per parcheggi pertinenziali del Piano Urbano Parcheggi) è indicato che passati 270 giorni dal permesso di costruire i 263 posti possono essere concessi a persone residenti anche fuori del raggio dei mille metri, che possiedono immobili nel territorio comunale. Questo vuol dire che il parcheggio può diventare un forte attrattore di traffico che non sostituirà la sosta a raso dei residenti con i posti interrati ma incentiverà il numero di auto dirette in quelle aree, in barba al progetto di pedonalizzazione del centro storico, di riduzione del parco auto circolante (ricordate le tariffe per la ZTL dei residenti affibiate perfino alla prima auto come strumento di disuasione?) e di alleggerimento del traffico di Lungotevere che, al contrario, aumenterà la sua anomala funzione di autostrada urbana.
Siamo stati colpevoli di aver avuto una visione generale, rifiutandoci di scrivere la “letterina” delle nostre richieste a Babbo Natale, e anche di aver segnalato le vere difficoltà ed incongruenze che peggiorerebbero la situazione in quell’area, cambiando solo la natura della ferita inferta a via Giulia- Moretta-Bravaria negli anni’30. Abbiamo così prodotto un documento che andrà al Comune (ma quanta fatica abbiamo fatto per farlo inserire!) (scarica il documento del gruppo del Coord. Residenti Città Storica e Carteinregola RELAZIONE CONTRIBUTI PARTECIPAZIONE VIA GIULIA-) che speriamo servirà a dare ai cittadini quella informazione sulle reali problematicità e sulle enormi contraddizioni tra il progetto del parcheggio e quello dell’area di superficie che questo tipo di partecipazione, non solo non ha dato, ma ci ha anche impedito di dare, con il pretesto dell’incompatibilità dei temi trattati rispetto alle cosiddette linee guida.
Linee che si è deciso di tracciare su un campo già abbondantemente arato da altri che non sono né i cittadini, né i residenti, né la comunità scientifica * (coinvolta grazie all’iniziativa delle associazioni e non certo del Municipio), che si è espressa contro il parcheggio e contro questo processo partecipativo senza essere mai ascoltata.
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* Il processo è iniziato il 16 settembre e si è concluso il 23 ottobre con una presenza media di partecipanti per ogni seduta pari a 30-35 persone.
** Giornata di studi su Bramante e via Giulia – Accademia di San Luca 16 ottobre 2014, Incontro con il prof. arch. Giorgio Muratore ed il prof. arch. Michele Zampilli – 17 ottobre 2014
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Pillole di storia del parcheggio di via GiuliaL’area di Via Giulia – Largo Perosi -Via Bravaria è stata destinata con ordinanza del Sindaco n. 96 del 12 febbraio 2008 alla realizzazione di un parcheggio interrato (P.U.P. n. 138/1991 ai sensi della Legge 122/1989).
In data 14.04.2008 venne stipulata la convenzione per la concessione del diritto di superficie sull’area di proprietà comunale e/o relativo sottosuolo. Il progetto di parcheggio prevedeva allora tre piani interrati per la realizzazione di 336 box auto pertinenziali e 30 a rotazione in Largo Perosi e 39 in via Bravaria.
Iniziati gli scavi archeologici vengono alla luce importantissimi reperti. La Soprintendenza dei Beni Archeologici di Roma individua un quartiere composto essenzialmente da due complessi, dei quali uno, di impianto monumentale con imponenti costruzioni con archi di travertino tamponati in opera reticolata, identificato come uno degli stabula, le scuderie delle factiones degli Aurighi che correvano nel Circo Flaminio. Verso il fiume, lo scavo individua una strada lastricata su cui si affaccia un bel complesso termale (un balneum) connesso ad ambienti con pavimenti a mosaico in bianco e nero.
A questo punto, su parere della Soprintendenza dei Beni Archeologici di Roma, si rende necessaria una revisione del progetto del parcheggio, dovendo tener conto che non è più possibile costruire piani di parcheggio sotto le rovine.
La CAM s.r.l., anzichè rimodulare il vecchio progetto, presenta, invece, un nuovo progetto di finanza, firmato dall’Arch. Cordeschi, con sistemazione di superficie, albergo a 5 stelle, 28 appartamenti e urban center, tre piani di parcheggio nella porzione nord est dell’area dove al momento non sono emersi resti archeologici non asportabili, un piano di parcheggio sopra l’area archeologica, per un totale di 348 posti auto. Area archeologica, quindi, sepolta tra fondazioni e piani di parcheggio.
Il progetto inizia il suo iter approvativo incassando il parere positivo della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici e la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Roma, quest’ultima condizionandolo a trovare una “soddisfacente integrazione con le strutture archeologiche rinvenute e la loro migliore sistemazione pubblica”.
Dopo lettere, prese di posizione e diffide da parte dei cittadini e di alcune associazioni il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali dell’epoca Bray blocca il progetto sconfessando di fatto l’operato delle Soprintendenze.
Si impone quindi di nuovo una modifica del progetto del parcheggio PUP. In particolare i posti auto sono ridimensionati e diventano 293 stalli distribuiti su 4 piani, di cui il superiore solo parzialmente interrato. Di questi 293 stalli 30 sono a rotazione e 263 sono pertinenziali (hanno diritto di prleazione i proprietari di immobili nel raggio di influenza di 1000 metri, solo per i primi 270 giorni dalla data del permesso di costruzione del parcheggio, poi può “acquistarli” qualunque proprietario di immobili in città). I piani del parcheggio diventano 4 di cui l’ultimo, solo parzialmente interrato, fuoriesce di ben 4 metri netti dal piano di via Bravaria all’angolo di vicolo delle Prigioni.
Inizia quindi un nuovo iter. La Conferenza dei Servizi è stata dichiarata positivamente chiusa con Determina Dirigenziale 595 del 17.6.2014 sulla base delle risultanze del verbale del 15.5.2014 e dei pareri favorevoli con prescrizioni ad esso allegati.
In questa Conferenza dei Servizi emergono alcuni pareri con prescrizioni particolarmente significativi ma largamente disattesi.
Ecco gli stralci salienti di questi pareri:
Dip. Programmazione ed Attuazione Urbanistica Prot. 80869 del 27 maggio 2014:
- “lacune ed incongruenze soprattutto per quanto riguarda gli schemi della mobilità, organizzazione della sosta su strada e sistemazioni esterne che non consentono di esprimere una valutazione complessiva ed esaustiva sul progetto (…)”;
– “per quanto riguarda le sistemazioni superficiali, una progettualità insufficiente non in grado di misurarsi con la qualità richiesta da un contesto storico ed architettonico di così rilevante importanza, sia per la mancanza di un chiaro disegno di relazione con il contesto, in particolare con via Giulia, sia per un’insufficiente integrazione del parcheggio interrato con il progetto della piazza in superficie (…);
– “(…) l’attuale accessibilità al parcheggio, da via di Bravaria, con esito in entrata ed uscita dal Lungotevere (…) presenti aspetti non risolti per quanto riguarda la percorrenza pedonale, compromettendo la continuità dell’asse di relazioni trasversali tra I rioni Trastevere e Regola(…)”.
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali Prot. 13901 del 10 giugno 2014:
– “gli elaborati grafici del progetto preliminare risultano carenti (…);
– “la progettazione del ripristino delle aree pubbliche di superficie risulta incongrua con il valore storico e monumentale dell’area, non prende in considerazione l’esigenza di risolvere la lacerazione urbana lungo la via Giulia nè il rapporto visivo con il Lungotevere e gli edifici circostanti (…)”;
– “non sembra adeguatamente affrontato il nodo della differenza di quota tra il Lungotevere e via Giulia che, se oggetto di una riflessione progettuale più evoluta, potrebbe aiutare a risolvere il problema della continuità della quinta lungo l’asse di via Giulia, nonchè quello di un’eventuale accesso all’area archeologica”.
In data 3 luglio 2014 la Giunta Capitolina con la deliberazione n. 195/2014 approva la variante dell’intervento “via Perosi – Lungotevere Sangallo ( via Giulia – via della Moretta)” “limitatamente ed esclusivamente alla sola parte interrata del progetto” e “con la sola esclusione delle sistemazioni di superficie e con le prescrizioni approvate in conferenza dei servizi”. Inoltre autorizza alla stipula dell’atto modificativo della convenzione, che viene firmata il 31 luglio 2014 tra CAM e Comune.