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Via la maschera

Creato il 13 ottobre 2012 da Marcopress @gabbianone

Via la mascheraQuello che conta non è ciò che Matteo Renzi ha detto ieri nel tour in Fvg – il banale convincente – ma quello che dice oggi la gente, quella che c’era e quella che no, quella che ha capito o finge di capire. Verifica gabbianone: il cento per cento è entusiasta di Renzi, il nuovo, il nuovissimo, lo voto, vado alle primarie, mi iscrivo al Pd, consegno 2 euro, lo voglio premier, cambierà l’Italia, a casa D’Alema, ai giardinetti Rutelli, Bersani a pettinare le bambole.
Epperò Renzi, mentre dice cose intelligenti (quindi più di destra che di sinistra), è costretto a dire che sono di sinistra. Strategemma che non può funzionare a lungo. Come se io andassi a calcetto con la maglia dell’Ambrosiana, e non con quella della Giuve, perché voglio rendere l’Ambrosiana migliore.
Il significante, qui, è significato. Svesta la casacca del Pd, Renzi, e risulterà definitivamente convincente. Tolga la maschera e si renda conto che pure si veste di destra (smentisco peraltro, di fronte ad alcune osservazioni, che avesse jeans più belli dei miei di oggi, Grifoni ministrappati, ho visto le foto). Così si accorgerà che quelli che ieri l’hanno applaudito al Palamostre (vanno sempre lì quelli del Pd, non capendo nulla di significante) sono in gran parte gli stessi che, applausi senza fine ed entusiasmo fuori luogo, hanno delirato per Veltroni e Fassino (gabbianone non dimentica né quei due né chi recitava peana come avesse visto Berlinguer).



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