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“Di queste cose io devo parlare ad una sola persona, anche se mi imbarazza molto, perché riguarda la mia vita privata, le mie vicende personali. Credo che di queste cose io devo parlare solo a Marco Mezzaroma, che è la persona che amo, l’unica persona che amo, dal 2008. La persona che ho deciso di sposare nei prossimi mesi”. In realtà, Mara Carfagna dice molto, anche più di quanto fosse lecito chiederle. Di quello che c’è stato tra lei ed Italo Bocchino – dice – è tenuta a parlarne solo col suo fidanzato, e tuttavia – aggiunge – la cosa la imbarazza. Perché l’ha tradito? Pare non sia questo il punto: l’imbarazzo nasce dal dovergli rivelare vicende della sua vita privata.È evidente che almeno fin qui – prima che gli eventi lo rendessero necessario – una parte della sfera privata di Mara Carfagna preferiva rimanere inaccessibile al fidanzato. Non ha importanza se a buon diritto o no: non siamo qui per giudicarla, ma solo per cercare di capire cosa ci sia dietro quei suoi occhioni da cerbiatta braccata. Anzi, sarà il caso di concederle un acconto di simpatia e pensare che tra lei e il fidanzato si fosse stretto il patto di tacere su ogni relazione affettiva e/o sessuale avuta in precedenza: in tal senso, che ci sia stata o meno una relazione con Italo Bocchino, si spiegherebbe l’imbarazzo a parlarne.Sì, ma questa ipotesi non regge. Marco Mezzaroma – dice – è l’unica persona che amo. E aggiunge: dal 2008. Ora, ogni lettore di Chi sa benissimo che i due si sono fidanzati nel 2007, a Capri. Si parlò proprio di fidanzamento e non vi fu smentita, né dall’uno, né dall’altra. Dobbiamo ritenere, dunque, che Marco Mezzaroma non sia stato l’unica persona amata da Mara Carfagna, almeno per il primo anno di fidanzamento. Si potrebbe ipotizzare che invece lo fosse anche prima del 2008 – “intrattengo un rapporto imbarazzante con Italo, ma l’unico che amo è Marco” – ma non c’è adito a dubbio: Mara Carfagna dice che gli ha concesso un affetto esclusivo solo dal 2008. Non c’è l’implicita ammissione che dal 2007 al 2008 abbiamo amato almeno due persone?Concediamo anche qui un acconto di simpatia alla nostra cerbiatta: può darsi che Chi abbia parlato di fidanzamento mentre invece si trattava di una relazione dai caratteri più fluidi, che in ogni caso non prevedesse un impegno affettivo esclusivo, almeno da parte di Mara Carfagna. Ma allora non si spiega l’imbarazzo.
Esaurita la simpatia, arriviamo al dunque. Mara Carfagna e Marco Mezzaroma hanno cominciato a frequentarsi nel 2007. Si trattava di un rapporto che ad Alfonso Signorini sarà parso conveniente definire fidanzamento, e su questo nessuno dei due ha avuto da ridire, per analoga o diversa convenienza. Pare assodato, invece, che Mara Carfagna e Italo Bocchino si frequentassero con assiduità almeno dal 2006 e abbiano continuato a farlo – con immutata assiduità – almeno fino alla scissione di Fli dal Pdl (seconda metà del 2010).Non ha importanza di quale natura fossero i rapporti che intrattenevano, ma per il periodo che copre il 2007 fino al 2008 erano tali da provocare imbarazzo in Mara Carfagna, almeno a doverne parlare a Marco Mezzaroma, oggi, non avendolo mai ritenuto necessario, prima di oggi. C’è da ritenere che volentieri se lo sarebbe risparmiato, se non fosse venuta a trovarsi nella necessità di farlo: infatti, fa intendere che finora non aveva ritenuto indispensabile farlo, perché relative a vicende personali, a una sfera privata della sua vita della quale – adesso – è imbarazzante parlare.Il nodo della questione è il seguente: dove cade il diritto alla privacy per doverne dar conto al fidanzato? Se non c’è stata relazione con Italo Bocchino, o se c’è stata quando non era da considerare tradimento, non si capisce l’imbarazzo. Se c’è stato tradimento, invece, si capisce l’imbarazzo. Si capisce pure il desiderio “che il vento se le porti”. Mara Carfagna dice che “è l’ultima volta che io parlo di mie vicende personali”, ma è come se dicesse “sì, ho tradito, ma sono pentita, prometto che non lo farò mai più”. Via, Marco, è sincera: chiudi un occhio.
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