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Viaggiare fa rima con comprare

Creato il 13 febbraio 2012 da Brasilitalia

compras-exteriorPer alcuni potrà sembrare una moda. Per altri è qualcosa di incomprensibile. Per me invece è un dato preoccupante.

Sto parlando degli acquisti all’estero dei turisti brasiliani.

Secondo alcuni dati della Infraereo (Empresa Brasileira de Infraestrutura Aeroportuária) nel 2011 ci fu un aumento di 226.000 tonnellate (!) di bagaglio confronto il 2010.

La Gol. compagnia aerea brasiliana, non rivela i numeri, ma afferma che problemi con il bagaglio extra stanno crescendo considerevolmente, soprattutto dai voli che vengono da Buenos Aires. La TAM invece dice che i passeggeri che vanno a Miami (Florida) tornano con almeno 10 chili di bagaglio in più di quando partono. Sempre secondo questa impresa sta nascendo una nuova “moda”, dato che l’81,4% dei passeggeri sono donne gravide che passano una settimana a Miami comprando il corredo per il nascituro.

In un’intervista fatta da Folha a una donna appena sbarcata a Guarulhos da un viaggio in America si legge: “É fácil sair comprando tudo, as coisas são baratas demais quando comparamos com o Brasil", racconta questa donna. "Por isso brasileiro faz até vergonha do tanto que compra lá. Levam até malas de carrinho para comprar nos outlets." E continua: “Fiquei doida. Era tudo lindo, tudo barato. Trouxe massa de panqueca, sabão em pó (!), tênis e produto de limpeza. É muito cheiroso".

Ora, io capisco molto bene questa “atidude”. Considerando i prezzi assurdi ed esorbitanti che hanno molti prodotti qui in Brasile, è chiaro che, chi ha la possibilità di fare un viaggio all’estero, che siano gli Stati Uniti o l’Europa, torni con la valigia piena di articoli personali.

Già ne avevo parlato circa un anno fa in un altro post e la situazione non è certo migliorata. Tanto per avere un’idea, un iPad 2 da 16 GB in Italia costa, da Unieuro, 479,00 €, che al cambio attuale corrispondono a 1.079,94 R$. Qui in Brasile, presso la loja Americanas, lo stesso prodotto costa 1.629,00 R$, cioè 549,06 R$ in più, quasi un salario minimo.

Quello che non capisco è perché il Governo brasiliano non faccia niente per incentivare l’acquisto di prodotti nazionali. Basterebbe diminuire le tasse sull’importazione e la gente acquisterebbe di più qui in Brasile. Se pensate che, chi può, quando va all’estero arriva a spendere dai 5.000 ai 10.000 R$ in articoli personali, penso che sarebbe un buon motivo per far entrare soldi nelle casse dello Stato, pur abbassando i tassi d’importazione.

Trovo strano che in un Paese così consumista, un Paese che sta passando per un periodo di crescita economica, non faccia niente per incentivare i propri cittadini a comprare prodotti in Brasile e non all’estero. Speriamo che qualcuno si accorga di questo e renda i prezzi brasiliani in linea con quelli di altri Paesi.


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