(Islanda 2010, di Patrick Colgan)
Viaggiando si imparano molte cose. E una di queste è proprio viaggiare (come ha scritto bene Rachele). Molte di queste cose non si possono spiegare: per trarre il meglio da un viaggio servono, secondo me, apertura, umiltà, curiosità e capacità di adattarsi. Spesso si acquisiscono anche con un po’ di sicurezza e di tempo. Ma ci sono anche gli aspetti pratici e fra questi il singolo aspetto più importante (dopo quello della gestione del budget, naturalmente) è quello delle dimensioni del bagaglio, che per me significa lo zaino. Ma parlare di trolley non sarebbe molto diverso. A lavorare sul bagaglio siamo costretti anche dalle politiche più recenti delle compagnie low cost e sempre più spesso si parte solo con il bagaglio a mano quindi ci siamo un po’ tutti allenati negli ultimi tempi. Questi sono alcuni suggerimenti su come preparare lo zaino, non su cosa metterci dentro. Quello dovrai deciderlo tu.
1) Non c’è limite a quanto puoi viaggiare leggero. O quasi. Per prima cosa devi convincerti di una cosa: non c’è limite a quanto puoi viaggiare leggero. Davvero. Keiichi Iwasaki è partito per un viaggio di otto anni con poche cose dentro a una borsa a tracolla. Ma il viaggiatore con il bagaglio più piccolo lo incontrai nel 2005 in Cappadocia: tutto quello che aveva con sé era dentro un vecchio marsupio. Curiosamente era anche lui giapponese. Si chiamava Yoshi e con sé aveva solo una giacca, due magliette, due paia di calzini, due mutande. E poi uno spazzolino e un po’ di sapone, i biglietti e i documenti. Ogni giorno lavava i vestiti e indossava il cambio sperando che si fosse asciugato. Io allora viaggiavo con uno zaino pesantissimo, pieno di cose che poi non ho usato e mi sentivo in imbarazzo, oltre che continuamente obbligato a occuparmi di quanto mi trascinavo dietro, anche con una certa fatica. Perché il peso degli oggetti diventa anche peso mentale, occupa spazio che sarebbe meglio lasciare vuoto.
2) Liste, liste, liste. Il sito onebag fornisce una serie di utili consigli pratici, suggerendo fra l’altro di fare liste , fra cui una generica, valida più o meno per ogni viaggio. E’ un consiglio molto buono, anche perché ognuno ha esigenze diverse e non si può fornire una lista valida per tutti: il segreto è ogni volta prendere nota delle cose che usi e di quali puoi fare a meno. Segnatelo sempre, altrimenti te lo dimenticherai.
3) Togli, togli, togli. Se è un viaggio lungo, poi, limita il numero dei cambi al minimo, sfruttando ogni occasione possibile per lavare quello che hai. Uno zaino non dovrebbe superare i 14-15 chili, se non l’ultimo giorno quando magari sarà carico di oggetti, bottiglie, oltre che di ricordi ed emozioni (che per fortuna non pesano). Ai libri non rinuncio: perché mi piace portino il segno dell’acqua, della pioggia, alle volte della salsedine, perché li maltratto un po’. Sono compagni di viaggio insostituibili e non li cambio con un kindle. Basta non esagerare. E non rinuncio nemmeno a un vestito pseudo elegante nel caso si presenti l’occasione. Quando hai preparato tutto quello che vuoi portare, cerca di togliere comunque qualcosa. Limita il numero dei cambi e dei vestiti con la stessa funzione. E poniti la domanda: mi serve davvero? Da appassionato di fotografia mi sono spesso portato dietro obiettivi in più che raramente sono riuscito a usare: cambiare l’obiettivo richiede tempo, è scomodo e può far entrare polvere nella tua reflex. Alla fine erano spesso più i contro che i pro. Ha ragione Ken Rockwell: l’obiettivo 18-55 è sufficiente per la maggior parte delle situazioni. Limitate il numero di scarpe: a malincuore devo lasciar quasi sempre a casa gli amati scarponi da montagna se non faccio trekking.
4) Poca tecnologia. Se non siete ‘romantici’ della carta come me potete portarvi un kindle. Ma se non avete uno smartphone (e allora basta quello) e volete usare delle app il mio suggerimento è di portarvi un ipod touch: fa foto, si collega al wifi, contiene musica (e ha anche dizionario elettronico di giapponese fantastico) è leggerissimo e gli basta un cavetto usb per ricaricarsi. Uno dei migliori acquisti tecnologici di sempre. In linea di principio sarebbe bello portarsi dietro il gps ovunque: ma se non faccio trekking lo lascio a casa. Il tablet? Pesa di più, ma se non siete dei maniaci dei libri di carta come me può contenere anche quelli…
5) Ci vuole una logica. Un aspetto sottovalutato, ma secondo me fondamentale è quello di mettere nello zaino vestiti in grado di combinarsi bene fra loro, senza eccezione. Intendo anche come colori: scegliete uno schema di abbinamenti fisso che vi conceda un ampio ventaglio di possibilità.
E tu, che consigli mi daresti?