Facciamo finta che sia giusto che Berlusconi venga imputato per il reato di violazione del segreto istruttorio, perché suo fratello Paolo ‘ordinò’ la pubblicazione nel suo giornale (Il Giornale) della nota telefonata tra Fassino e Consorte (il che, già così, è allucinante, visto che l’ex Premier non ha il controllo diretto del quotidiano), mi chiedo che fine hanno fatto le indagini relative alla scalata Unipol-BNL che hanno dato origine a questo processo. Perché alla fine è questo il nocciolo della questione che più ci preme come cittadini ai quali interessa che gli intrecci tra affari e politica siano i più limpidi e trasparenti possibili. La risposta potete trovarla sui quotidiani e su Wikipedia (opportunamente filtrata dalle visioni faziose). Qui posso anticiparvi una risposta laconica: nulla. Chi tentò di indagare — la dottoressa Forleo — è stata trasferita dal CSM in quel di Cremona e non se ne sa più niente. Probabilmente ora si occupa di spaccio, furtarelli, rapine e altri reatucci bagatellari.
Ciò detto, è comunque paradossale (ed è persino comico) che la persona — Berlusconi — per la quale è stata violato il segreto istruttorio non una ma decine di volte ed è stata sbattuta sui giornali di mezza Italia per quello che ha detto e ha fatto (almeno in via teorica) nella sua intimità, sia l’unico politico processato in tutto il nostro paese per la violazione del segreto istruttorio. E questo nonostante — per una volta — il pubblico ministero avesse chiesto l’archiviazione del procedimento, respinta però dal giudice per le indagini preliminari.
Il mondo paradossale della giustizia si arricchisce dunque di un altro paradosso. Uno dei tanti che lo riguardano quando si tocca il controverso personaggio politico. Non solo processi superveloci da fare invidia alla giustizia anglossassone (notoriamente la più veloce in assoluto), ma anche processi per reati che mai o quasi vengono trattati a danno di personaggi politici: quelli per la violazione del segreto istruttorio. Chi sa — per esempio — come capitò nelle mani del Corriere il noto e ormai storico avviso di garanzia al Premier Berlusconi durante il G7 di Napoli nel lontano 1994 e che gli procurò, tra le altre cose, la caduta del Governo? Nessuno lo ha mai saputo. E qui mi fermo.
di Martino © 2012 Il Jester