Un viaggio in Serbia solcando il Danubio. Vi suona monotono?
Allora riformulo: un viaggio in Serbia con Slow Food alla scoperta dei sapori del Balcani, navigando sul Danubio a bordo del battello usato da Kusturika nei suoi film.
Meglio vero?
Dal 2 al 9 agosto l'associazione Viaggiare i Balcani organizza ' Navigando lungo i sapori del Danubio', un viaggio molto particolare in battello, da Novi Sad alle Porte di Ferro, che mescola turismo responsabile, gastronomia, storia e l'incontro con le comunità del cibo di Terra Madre.
Il tutto ben cadenzato con caffè letterari e musica tradizionale (e non c'è bisogno che vi snoccioli titoli tipo ' Gatto nero, gatto bianco' per farvi capire di che musica stiamo parlando, vero?) ad accompagnare le dolci ore di navigazione su un battello dichiarato patrimonio culturale della Serbia (lo stesso usato da Emir Kusturica in ' Underground ', appunto).
Già la Serbia. Quanto ne sapete di questo paese? O meglio, quanto ne sapete dei Balcani e del glorioso passato che si portano alle spalle, dall' Impero Austro-Ungarico a quello Ottomano? Io poco, perché i Balcani sono immersi in una foschia nella quale è difficile orientarsi.
Eppure offrono una biodiversità agroalimentare ricchissima (oltre che una varietà di lingue, religioni, usi e costumi), che rischia di scomparire nel giro di una generazione. Per questo un viaggio del genere è il modo migliore per tenere desta l'attenzione su problematiche di cui poco si parla, immergersi fino alle radici del paese.
Si parte da Novi Sad, città cosmopolita che ospita la fortezza di Petrovaradin (considerata dagli austriaci la più sicura di tutto l'impero e dunque ribattezzata ' la Gibilterra del Danubio'), per esplorare i suoi dintorni: le cantine di Sremski Karlovci, famose per i suoi vini fin dall'epoca romana, il paesino di Futog, dove la comunità del cibo di Terra Madre si batte per promuovere il tradizionale cavolo cappuccio.
Seconda tappa è Belgrado, dove a far da guida tra strade, vicoli, sogni, speranze e storia ci sarà lo scrittore Dusan Velickovic. E la cena sarà al ristorante Dijagonala, aperto dal figlio del cuoco di Tito per modernizzare la cucina tradizionale serba.
Da qui si torna in campagna, tra le dolci colline dove si trova il presidio Slow Food della grappa di prugne Crvena Ranka.
E poi si prosegue tra incontri, come quello con il fumettista Aleksandar Zograf (che collabora con Internazionale) fino alle Porte di Ferro, la stretta gola che segna il confine tra Serbia e Romania segnando il passaggio dai Carpazi ai Monti Balcani (e dove i genieri romani costruirono' la strada romana di Kazan ', che sembra un luogo da Signore degli Anelli e invece era una strada militare di cui oggi è rimasto pochissimo).Qui non si può fare a meno di visitare il sito archeologico di Lepenski Vir, si epoca mesolitica.
Vi ispira il programma? Se volete, trovate i dettagli del viaggio, i costi e le modalità di iscrizione sul sito di Viaggiare i Balcani.
[Credits: foto di Camilla de Maffei e Slow Food]