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Viaggio in Turchia – Quarta Parte

Creato il 04 novembre 2013 da Nictrecinque42 @LositoNicola

4 Maggio 2013, Sabato – Turchia, Cappadocia.

Il nostro viaggio alla scoperta della Cappadocia riprende con un’accurata visita al Caravan Serraglio di Saruhan, costruito nel 1249 sulla Via della Seta e ancora in buone condizioni, oggigiorno. L’antica costruzione è a Nevşehir, capitale di uno degli otto distretti della Turchia.

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La struttura, in parte restaurata, si caratterizza per un ampio cortile a portici con parecchie sale e con al centro una bella fontana. In fondo c’è un’immensa sala che anticamente era usata come stalla per gli animali dei viandanti (commercianti) che sostavano lì prima di riprendere il loro cammino verso le varie città dell’Anatolia.

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Interno CaravanSerraglio

Gli storici affermano che nell’antica Anatolia, sulla Via della Seta, esistevano più di 120 caravan serragli (uno ogni otto ore di cammino di un cammello): praticamente funzionavano come una rete di alberghi destinati alla sosta e al riposo dei viaggiatori e dei loro animali carichi di merce.

Terminata la visita, risaliamo sul bus e, durante il percorso, ci imbattiamo in altri interessanti quanto misteriosi scorci della Cappadocia:

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Cappadocia

Il blogger Adriano Cioci descrive così la Cappadocia:

L’ambiente lunare, particolarmente visibile nel triangolo che ha i vertici nelle località di Nevşehir, Avanos e Urgup, è quanto di più originale, fantastico e attraente si possa trovare. Qui le conformazioni di tufo calcareo sono state plasmate nel tempo dando vita a una serie infinita di monumenti rocciosi dalle forme e colorazione variegate. Cilindri e coni in “colonia” o isolati spuntano dal terreno elevandosi anche per decine di metri, assumendo ventagli di cromie che vanno dal grigio al giallo, dall’ocra al rosso. Lo spettacolo si fa magnifico in alcune ore del giorno per la presenza di luce particolare. Molti di questi pinnacoli sono stati scavati al loro interno e usufruiti come abitazioni già dal IV secolo a.C., alcune delle quali ancora usate oggi.

La nostra successiva tappa è la zona delle Chiese Rupestri nella Valle di Göreme, un autentico museo all’aria aperta:

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Chiesa Rupestre

Si tratta, come si vede dalle foto, di resti di una comunità monastica costituita da diverse chiese, cappelle e monasteri bizantini scavati nella roccia vulcanica da monaci ortodossi cristiani e costellati da magnifiche decorazioni e pitture murali.

Arriviamo così a mezzogiorno: stanchi e affamati (dovete sapere che siamo su un altipiano che in alcuni punti arriva a superare i 2000 metri e scorrazzare su e giù tra le varie chiese rupestri col sole a picco non è uno scherzo…) mangiamo delle specialità locali in un bel ristorante della zona. Rifocillati, riprendiamo il nostro viaggio verso Avanos, una cittadina nota per i tanti laboratori artigianali specializzati nella produzione di tappeti.

Tappeti4

Tappeti3

Lavorazione e produzione della seta partendo dai bachi

Tappeti2

Tappeti1

Il direttore della fabbrica illustra le varie tipologie di tappeti da loro prodotti tutti a mano

Tappeti

Alla fine della presentazione molti acquisteranno dei tappeti che verranno recapitati direttamente a casa senza spese di spedizione. Anche noi ci siamo fidati e vi confermo che il tappeto scelto e pagato in loco ci è arrivato regolarmente un mese dopo a Milano. Resta così dimostrato che i turchi sono i migliori commercianti del mondo e che, come recita un famoso detto, sono in grado di vendere un asino dipinto di bianco al padrone dell’asino. 

Tornati in albergo a Urgup, giusto il tempo di una veloce doccia e poi si va a cenare in un lussuoso ristorante strutturato come un antico caravan serraglio. Siccome non vogliamo farci mancare niente, subito dopo, molti del gruppo, tra cui mia moglie e io, andiamo ad assistere a una cerimonia religiosa di dervisci danzanti dove non ci permettono di filmare e nemmeno fotografare. La cerimonia dura una mezz’ora. Per tutto il tempo, alcuni religiosi, magri e alti più della norma, vestiti di una lunga sottana bianca e con in testa il loro classico cappello a cono mozzo in cima, accompagnati da una monotona musica suonata dal vivo, girano in tondo (e la sottana si apre a ruota) sempre nello stesso verso, tenendo le braccia alzate in una posizione ben precisa e immutabile, eseguendo di tanto in tanto, a mo’ di variazione, degli inchini al sacerdote che conduce le danze e recita (o canta) qualcosa a noi incomprensibile. A me è girata la testa solamente a guardarli, ma loro non hanno fatto una piega e, senza barcollare, al temine della rappresentazione si sono inchinati davanti a noi e si sono ritirati in silenzio nelle loro stanze.

Viaggio in Turchia – Quarta Parte

 

Viaggio in Turchia – Quarta Parte

Roba da rimanere di stucco! Ma tant’è. Paese che vai, usanze e religioni che trovi. Con questo “spettacolo” termina la nostra quinta giornata in Turchia. Altre grosse novità ci attendono domani. Ma di questo parleremo nella prossima puntata.

Pochissimi guardano i miei filmati (a me piace parlare chiaro)  e un po’ mi dispiace perché, per prepararli, ho adoperato una gran fetta della mia fancazzista laboriosità. Però io credo che il video sulla Cappadocia meriti qualche minuto in più del vostro tempo. Spettacoli di questa bellezza non si vedono spesso in giro: qui la natura è stata davvero benigna e anche un operatore modesto come me, non poteva riuscire a rovinarla con la sua videocamera da quattro soldi… e, soprattutto, il filmato dura pochissimo. Buona visione.

Arrivederci a presto per le altre puntate.

Nicola

Crediti: quasi tutte le foto sono di proprietà dei miei amici Giorgio e Franco che facevano parte del nostro gruppo in Turchia e che mi hanno gentilmente permesso di usarle nel post. Alcune immagini sono opera di mia moglie e altre (poche) le ho trovate su Internet, ma di queste non conosco gli autori che, comunque, ringrazio vivamente.


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