Viaggio nel Paese del Sol Levante

Creato il 11 marzo 2012 da Newfractals @NewFractals

Ho sempre cercato di gestire newfractals come un sito e non come un blog, ma sospenderò questa mia politica per tutto il prossimo mese: come avrete notato sono la principale autrice degli articoli che compaiono su questo sito, e martedì prossimo partirò per il Giappone, fermandomi lì per un mese.

Ovviamente non avrò tempo e modo di continuare lì la traduzione di For the Win, di Cory Doctorow, (né di capire perché non riesco ad aggiornare la pagina appena linkata in maniera da poter inserire i collegamenti fino alla ultima scena tradotta, la scena 9 della seconda parte del libro). La traduzione è comunque a buon punto e continuerà al mio ritorno.

Ho pensato quindi di iniziare a pubblicare, per quanto possibile, una sorta di “diario di viaggio“, che sia utile sia a chi sta progettando un viaggio in Giappone che a quelle persone che mi conoscono e che vogliono tenere traccia dei miei spostamenti.

Il viaggio si articolerà in due fasi: parteciperò per circa due settimane ad un progetto di volontariato ad Haki, nella prefettura di Fukuoka (per chi, come me prima di organizzare questo viaggio, non conoscesse abbastanza la geografia giapponese: tranquilli, sono molto lontana dalle zone radioattive. A Fukushima hanno bisogno di un genere di aiuto che certo non può essere dato da volontari senza alcuna specializzazione come me), per poi venire raggiunta da Lorenzo e iniziare lentamente a risalire fino a Tokyo, passando da Hiroshima, Osaka e Kyoto. Al campo di volontariato le mie possibilità di accesso ad internet saranno limitate e dovrò lavorare molto, quindi non prometto aggiornamenti, ma proverò comunque a scrivere qualche articolo da pubblicare quando finalmente mi potrò collegare alla rete.

Il campo di volontariato è gestito da una organizzazione locale chiamata NICE e la lingua usata sarà l’inglese. Circa metà dei volontari è giapponese, quindi sarà un’occasione unica per entrare in contatto con la gente del posto, considerando che i giapponesi che conoscono l’inglese (abbastanza da azzardarsi a provare a parlarlo) sembra siano relativamente pochi. Sarà interessante come riuscirò ad interfacciarmi con chi l’inglese non lo conosce, ma ultimamente sono molto fiduciosa sulla possibilità di abbattere le barriere comunicative con un po’ di buona volontà… Vedremo quanto giapponese riesco ad imparare prima del mio ritorno.


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