Avete mai pensato di spingere al limite i vostri orizzonti e il vostro spirito? Vi siete mai chiesti se esiste un posto sulla terra dove potete mettere alla prova il vostro essere? Probabilmente ve n’è più di uno, ma forse il più significativo ha anche un nome: Varanasi, terra della speranza.
La città vivente più antica dell’umanità: da ben 4000 anni invecchiano i suoi famosi “ghat” (i gradini che conducono al fiume) bagnati dalle acque sacre del Gange.
Varanasi, un’esperienza mistica che porta la mente a pensieri oltre la vita terrena. L’India, da sempre il viaggio dei viaggi che per me finisce sulle rive di questa città che incanta.
Un tripudio di colori, di suoni e di odori mi dà il benvenuto fra le strade delle “città nuova” che si districano e si perdono in un traffico incessante fatto di auto, tuk tuk, carri, biciclette, vacche, cani, persone. Panorama che all’apparenza sembra dimenticato dai propri dei, i quali però vivono chiari negli occhi persi e profondi di un sadu incrociato per strada, nel profumo degli incensi che bruciano su piccoli altarini dove i fedeli lasciano i fiori in dono, nei guru a cui molti affidano le poprie preghiere… e i propri soldi.
Nel cuore di Varanasi, fra i vicoli stretti e angusti, la vita, umana e animale, si aggroviglia e scorre in un quieto equilibrio, dove tutto sembra regolato dalla convivenza fra speranza e morte.
Ai pedi dei ghat, le grandi scalinate che si riversano nel fiume, all’alba orgie di induisti praticano le abluzioni, pregano, convivono pelle a pelle in questa lingua colorata di persone, rivolgendo agli dei ogni speranza, tutte racchiuse nella flebile luce di una candela che adornata di fiori inizia a navigare sulle acque veloci e scure del sacro “Ganga“.
Un viaggio in questo angolo di mondo sembra difficile ed estremo per noi occidentali così lontani dalle abitudini di questo paese. Ma aldilà dell’immondizia, dello sporco, dei bufali e delle mucche è impossibile non cedere al fascino karmico che emana Varanasi.
Dove di trova Varanasi?
Francesca Brusori
Nata a Prato, cresciuta e tutt’ora residente in un piccolo paese dell’appennino Tosco-Emiliano. Innamorata da sempre dei viaggi, dell’avventura e dell’esplorazione. “Aspirante” fotorepoter, cerco di documentare le culture e i popoli lontani dal nostro quotidiano. Sostanzialmente, appena posso prendo lo zaino e parto!