L’articolo non è recentissimo, ma è molto ben dettagliato e ricalca il percorso da me fatto due anni fa e che consiglio vivamente a chiunque voglia fare un tuffo nella vita del nostro celebre compositore.
Non manca molto tempo ai festeggiamenti per i duecento anni della sua nascita, avvenuta il 10 ottobre 1813 nella piccola frazione di Roncole, a pochi chilometri da Busseto, in provincia di Parma. Avete indovinato di chi stiamo parlando? Ovviamente del maestro Giuseppe Verdi. Forse non tutti sanno che nel Parmense si può percorrere un vero e proprio itinerario fra i luoghi legati alla vita e alle opere del più grande compositore italiano.
Il nostro viaggio nelle Terre Verdiane non può che iniziare dal principio, proprio dalla piccola frazione di Roncole Verdi, a circa mezz’ora d’auto da Parma, verso la provincia di Piacenza e le terre bagnate dal Po. Terre buone per l’agricoltura e per l’allevamento, che oltre a Verdi hanno conosciuto la nascita di Giovannino Guareschi, l’autore del Mondo Piccolo di Don Camillo e Peppone, sepolto proprio nel camposanto della medesima frazione. La casa natale di Giuseppe Verdi è stata dichiarata monumento nazionale ed è ancora oggi aperta al pubblico. Si trattava di una sorta di casa-osteria: il padre del futuro compositore era locandiere, la madre filatrice. Di fronte al piccolo vialetto d’accesso all’abitazione, un busto ricorda il maestro. Dentro, l’antica locanda è stata trasformata in una casa-museo, con alcuni rari documenti dell’epoca e poche opere commemorative.
Dalla frazione di Roncole Verdi ci spostiamo a Busseto, che dista solo una manciata di minuti d’auto. In questo paese della Bassa Parmense si trovano due palazzi legati a filo doppio alla vita e alla carriera artistica di Verdi, entrambi nella centralissima via Roma. Il primo si chiama Casa Barezzi, la dimora di Antonio Barezzi, negoziante appassionato di musica che divenne ben presto il ricco benefattore del futuro maestro. Fu proprio nel salone di Casa Barezzi che avvenne la prima esecuzione pubblica del giovane Verdi, nel 1830. Oggi nella casa si possono vedere diversi cimeli appartenuti al compositore, lettere autografe, ritratti originali e un’intera collezione di oltre tremila dischi e cinquecento opere.
L’altro luogo di memorie verdiane in paese è Palazzo Orlandi, che Verdi acquistò agli inizi della sua grande carriera, per convivervi con la sua futura seconda moglie, il soprano Giuseppina Strepponi. In questa residenza il maestro compose alcune fortunate opere, su tutte Rigoletto e Luisa Miller. L’appartamento oggi è di proprietà privata, ma al suo interno è possibile visitare un’esposizione di arredi d’epoca, di cimeli verdiani e di documenti autografi.
Altra tappa verdiana non può che essere il Museo Nazionale Giuseppe Verdi, ospitato nella splendida residenza di Villa Pallavicino, situata alle porte di Busseto e avvolta nel silenzio della campagna parmense. Questo è il luogo dove più è celebrato il genio verdiano. Un percorso storico si snoda fra le opere più note, ventisette capolavori riprodotti grazie a meravigliosi allestimenti dalle atmosfere squisitamente romantiche.
La passione per la campagna fu sempre viva in Verdi, tanto che verso la metà dell’Ottocento il maestro acquistò Villa Sant’Agata, grande tenuta nei pressi di Villanova d’Arda, in provincia di Piacenza, a pochi minuti da Busseto. In questa dimora, ampliata nel corso del tempo, Verdi visse gran parte della sua vita, insieme alla moglie Giuseppina. Intorno alla villa si stende un ampio parco progettato dallo stesso artista, che s’intendeva parecchio di botanica e di agricoltura in generale. Parte della dimora è chiusa al pubblico – vi risiedono ancora gli eredi del maestro -, ma al suo interno si snoda un percorso museale completo e interessante, composto da preziosi cimeli d’epoca. Sono visitabili la stanza di Giuseppina Strepponi, la camera da letto-studio di Verdi e numerose altre sale che conservano documenti, fotografie, copie di opere verdiane e la copia esatta della camera da letto del Grand Hotel et De Milan dove Giuseppe Verdi si spense nel 1901.
Meno saldo fu il legame di Verdi con la città di Parma, anche se i luoghi e i monumenti dedicati al maestro non mancano. Nel celebre Teatro Regio ogni anno, in ottobre, si tiene il Festival Verdi, un ricco cartellone di spettacoli, opere, concerti, letture e convegni dedicati ai capolavori immortali del maestro.
Per i vostri soggiorni nelle Terre Verdiane, Dimore D’Epoca vi suggerisce tre mete esclusive. La prima si trova proprio a pochi passi dal Teatro Regio, nel cuore del centro storico di Parma. Palazzo Dalla Rosa Prati si affaccia su una delle più affascinanti piazze medievali di tutta Italia, accanto al Battistero e al Duomo.
Se invece desiderate immergervi nelle terre della Bassa Parmense e farvi avvolgere dai suoi profumi e dalle sue tinte tenui, ecco Antica Corte Pallavicina, luogo del gusto e relais di charme con magnifiche cantine per la stagionatura del celebre Culatello.
Preferite le atmosfere romantiche e misteriose di un castello? L’Antico Borgo di Tabiano Castello è perfetto. Si trova a pochi chilometri da Parma, in posizione elevata e panoramica; il suo centro benessere è un piccolo bijoux, come del resto la vista che nelle giornate di cielo terso arriva fino alle Alpi.
Fonte: Dimore d’epoca