Recentemente ho parlato delle bellezze di Siracusa, la mia città di origine. Oggi vi
parlo di una delle attrazioni più particolari per i bambini (e non solo) in Toscana, la regione che mi ha adottata negli ultimi anni: il Parco di Pinocchio. Non eravamo stati fin ora perché, senza un motivo preciso, non avevamo ancora raccontato la storia a Bimbuzza. Ho quindi aspettato e il caso ha voluto che su Sky dessero il film di Pinocchio di Enzo D'Alò, con i particolarissimi disegni di Lorenzo Mattotti e le musiche curate da Lucio Dalla. Una versione di Pinocchio secondo me molto bella, vi consiglio di guardarla. Il canto di Geppetto in questo film è secondo me bellissimo, oltre che commuovente.Insomma, la nostra Bimbuzza è arrivata preparatissima al parco di Collodi, un giardino immerso nel verde di questo paese non lontano da Pistoia e dalla sua fabbrica di fiori e vicino a Montecatini.
Quello che mi ha colpito maggiormente di Collodi è stato il suo essere perfettamente in sintonia con la storia del famosissimo burattino, conosciuto in tutto il mondo. Il paese è davvero molto piccolo ma tutti conoscono il suo nome.Le case arroccate sulla collina, la loro architettura, il meraviglioso Storico Giardino Garzoni, che si staglia imponente, fanno da cornice al parco, fatto di sentieri e angoli tutti da scoprire.
Il parco è infatti un percorso che fa vivere ai bambini i suoi personaggi e le loro storie. Ma vado con ordine.
All'inizio del percorso c'è il Museo/Biblioteca, dove sono esposte statue e rappresentazioni di Pinocchio create nel corso del tempo. A me sono piaciute molto le varie edizioni di libri pubblicati dal 1880 che, oltre ad essere custodite in vetrina, potevano essere consultate su uno schermo touch screen.
Uscendo dal Museo ci si incammina lungo il sentiero indicato, immerso nel verde e accanto ad un fiume con la cascata.
Per goderci prima di tutto il viaggio nella storia di Pinocchio, abbiamo sapientemente saltato la parte delle giostre (dove ovviamente Bimbuzza sarebbe rimasta per ore), invitandola così a seguire il percorso che solo alla fine l'avrebbe portata verso i suoi amati giochi.
Bimbuzza era entusiasta e felice di farci strada: con la sua mappa in mano diceva "Seguitemi" (ahah) e così abbiamo scoperto e imparato meglio (devo ammettere che certi particolari non li ricordavo più), la storia di Pinocchio.
Dal villaggio, in cui la statua del carabiniere ci sbarrava la strada, al labirinto e dalla grotta dei pirati alla bocca del signor Pescecane, è stato un susseguirsi di sorprese ed emozioni.
La bocca del pescecane, con i suoi denti e gli spruzzi improvvisi, ha rapito totalmente Bimbuzza tanto che non voleva lasciarla più, saltando tra i denti e inoltrandosi in fondo alla pancia, per provare il brivido di essere inghiottiti come Pinocchio e Geppetto.
La visita del parco e' stata allietata inoltre dall'animazione: ragazzi travestiti dai vari personaggi che, a un certo punto, hanno chiamato a raccolta tutti i bambini per partecipare allo spettacolo di Pinocchio, dove i bambini stessi hanno recitato una parte (mia figlia ha voluto fare il gatto).
Per un momento di relax invece siamo entrati nella stanza dei Laboratori dove ogni bimbo poteva scegliere una maschera o un altro lavoretto da colorare, raffigurante un personaggio della storia. Le animatrici a disposizione poi montavano la creazione con elastici, pinzatrici e scotch e regalavano il naso di Pinocchio che mia figlia non ha voluto togliere più (l'ha tolto solo prima di dormire a casa).
Alla fine del nostro viaggio...bimbuzza ha trovato finalmente le agognate e antichissime giostre, che si sposano perfettamente con il contesto. Le giostre sono gratuite (due corse consecutive al massimo per bambino) ed essendo state costruite negli anni '50 (e ovviamente restaurate), riportano con la mente al passato e al Paese dei balocchi. Lo spazio ludico inoltre ha anche un carrozzone con all'interno un teatrino meccanico artigianale per cui, leggendo la storia, è possibile vedere contemporaneamente le scene della fiaba con personaggi a misura di bambino e che si muovono. Bimbuzza ha voluto leggerla due volte di seguito.
Ci sono anche altri due carrozzoni: quello di Mangiafoco e quello della Fata che si possono esplorare con l’arredamento, gli odori e gli oggetti di una volta, di un lontano 1881, l'anno in cui per la prima volta uscì la Storia del burattino (sul “Giornale per i bambini”, una storia a puntate-> questa cosa l'ho scoperta andando al parco;-)) Per saperne di più).
Che dire? è stato un "viaggio" bellissimo che si è concluso con l'acquisto del libro di Pinocchio che non dimentichiamo di leggere ormai quasi tutte le sere.
Se avete in programma un viaggio in Toscana, vi consiglio di includerlo tra i luoghi da visitare...e non solo se avete bambini al seguito. E' un parco per tutti, grazie al suo fascino e alla natura che lo circonda.
Vivy