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VIAREGGIO (lu). Moses Levy e la sua luminosità nelle tele esposte al Centro Matteucci per l’Arte Moderna.

Creato il 22 settembre 2014 da Agipapress

VIAREGGIO (lu). Moses Levy e la sua luminosità nelle tele esposte al Centro Matteucci per l’Arte Moderna.

Spiaggia e figure a Viareggio (1912) di Moses Levy

VIAREGGIO (lu). Una luce che dà vita alle figure, senza il segno a definirle, a stabilirne un contorno a racchiuderne i limiti. Il senso di libertà che si respira, insieme con una serenità e una gioia di vita, passa da questa soluzione pittorica offrendo all'osservazione, un forte senso di vitalità e sensibilità particolare.
Parliamo delle tele di Moses Levy in esposizione alla mostra “Moses Levy.Luce marina. Una vicenda dell’arte italiana 1915 - 1935” presso il Centro Matteucci per l’Arte Moderna di Viareggio, aperta fino al 19 ottobre prossimo. La mostra realizzata dalla Fondazione Matteucci per l’Arte Moderna in collaborazione con la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron è presentata sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio del Mibac, Regione Toscana, Provincia di Lucca e Comune di Viareggio. Una interessante e ragionata selezione di opere in un arco temporale di vent’anni che riporta in auge la Viareggio cosmopolita, magica e gioiosa, scelta come luogo d’ispirazione, di passatempi e di incontri dell’elite culturale.  Lo scenario più bello dell’universo come affermava D’Annunzio e dal quale la fantasia interpretativa di Moses Levy ha saputo cogliere l’essenza fondendo la ricerca e la sperimentazione artistica dell’epoca e stabilendo così un ponte ideale con le opere di Picasso e di Matisse sul mare della Cote Azur, ma proponendo un risultato dotato di una immediatezza meno elaborata ma di ben più forte percezione e presa. E fa tutto questo giocando con la luce e i suoi riverberi, mettendo in evidenza il risalto che essa offre ad ogni cosa, senza filtri.

VIAREGGIO (lu). Moses Levy e la sua luminosità nelle tele esposte al Centro Matteucci per l’Arte Moderna.

Mareggiata di Moses Levy

Nessuno se non Moses Levy è stato in grado di rendere l’esatta immagine di Viareggio in quegli anni, di una società bella e ruggente, fatta da personaggi del “bel mondo”, vacanzieri e modaioli, che a Viareggio si dedicavano ai loro passatempi preferiti, come la corsa dei cani o il teatro o il semplice chiacchiericcio in spiaggia sotto l’ombrellone, trascorrendo la vita in una sorta di “limbo atemporale” o da confini temporali molto particolari il che conferisce a queste opere di Moses Levy una patente di “eternità”.
D’altronde sono gli anni che chiudono la Bella Epoque e aprono ad un modo nuovo di vivere, frutto di un conflitto mondiale e della conseguente grande depressione da cui occorre prendere le distanze per poter proseguire a vivere, un andare in controtendenza per ricostruire anche l’essenza di un “nuovo essere umano”.

Non per nulla Moses Levy, di origine tunisina ma giunto in Italia a 10 anni con la famiglia, cresciuto in quella Viareggio fucina di tanti grandi personalità come Lorenzo Viani, Enrico Pea, Giacomo Puccini, Mario Tobino, viene considerato il “poeta dell’intimismo e della vita vissuta” come lo definì Carlo Ludovico Ragghianti. Mentre s’intensificano i contatti con alcune delle personalità più ricettive dell’ambiente toscano - Plinio Nomellini, Felice Carena, Alfredo Müller, Elisabetta Chaplin - Levy partecipa alle rassegne della Secessione Romana del 1913-‘14, e la sua presenza a Viareggio diviene sempre più assidua. Qui è tra i sostenitori, con Carrà, de Chirico, Primo Conti, Depero e l'inseparabile Viani, delle prime esposizioni di “Arte d’Avanguardia” organizzate in estate all’interno del Casinò.

VIAREGGIO (lu). Moses Levy e la sua luminosità nelle tele esposte al Centro Matteucci per l’Arte Moderna.

Anna e l'amica (1920) Moses Levy

La mostra di Viareggio concentra l’attenzione quindi proprio su questo periodo selezionando e proponendo la visita di una quarantina di tele tra loro “vicine” per tema, stile, interiorità, che mostrano cosa è stato prodotto da Moses Levy  prima della svolta cruciale che, dalla limpida poetica tra le due guerre, si apre all’inquieto sentimento visivo della metà del Novecento.  Tra queste le opere più celebri: Donna in blu (1917), L’ombrellone bianco (1919), Spiaggia (1918), Madre e figlia sulla spiaggia (1919), Anna e l'amica (1920), Spiaggia e figure a Viareggio (1921),  Il Bagno Cirillo (1933), Ritratto di Enrico Pea (1935), Ritratto di Leonida Repaci (1935), nonché testimonianze inedite di collezioni internazionali.  Un cospicuo nucleo verrà concesso dagli eredi.
Per chi lo desidera, è possibile prenotare visite guidate per approfondire la conoscenza dell'arte di Moses Levy.
Tutte le informazioni, si trovano sul sito del Centro Matteucci 

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