Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma Giuseppe Ambrosio –comitato federale provinciale Partito dei Comunisti Italiani – Vibo Valentia
Nonostante tutto, Triparni è vivo!
Ce la stanno mettendo tutta gli amministratori Vibonesi, a cominciare da quelli comodamente seduti sulle poltrone di palazzo ex-enel fino a quelli altrettanto comodamente (ed inutilmente) inchiodati sulle poltrone di palazzo Razza.
Eppure la popolazione Triparnese dimostrandosi testarda e caparbia, deludendo le aspettative di quegli stessi politici anzidetti che senza dubbio alcuno ormai hanno dimostrato di voler affossare il nostro territorio, non si è arresa a chi vuole vedere spenta e abbandonata da tutti questa piccola frazione.
Triparni è vivo, la gente vuole godersi il proprio paese. Lo hanno dimostrato i cittadini giusto domenica in occasione della festa Patronale di San Nicola di Bari, che sono riusciti a regalarsi una serata che rimarrà negli annali e nei ricordi delle migliaia di persone che erano in piazza per godersi il concerto di “Mimmo Cavallaro, Cosimo Papandrea ed i Taranta Project”.
È vivo, nonostante il paese negli ultimi anni sia stato abbandonato a se stesso dalla politica locale. Un paesaggio deturpato che di certo i Triparnesi non meritano. Sicuramente infatti alla molta gente che è venuta da lontano per seguire il famoso gruppo folkloristico non sarà sfuggita l’immagine di quella piazza all’entrata del paese crollata ormai da diversi anni, uno spazio che era diventato necessario al paese, soprattutto in occasioni come queste.
Qualche mese fa i proclami, da parte dell’assessore Modafferi, che affermava di aver ormai avviato tutto l’iter con l’affidamento della progettazione per il recupero del dissesto idrogeologico del territorio comunale (incluso Triparni). I Triparnesi ancora però non hanno visto niente di concreto, nemmeno un carotaggio o un rilievo che potesse dare la speranza che davvero i lavori sarebbero iniziati a breve. Probabilmente l’amministrazione comunale aspetta solo che la piazza crolli del tutto, tanto di Triparni chi se ne frega?
Senza dubbio tutta quella gente calorosamente accolta dai Triparnesi avrà notato quelle lastre di eternit abbandonate sulla provinciale semplicemente delimitate da un nastro rosso-bianco (tra l’altro ormai strappato) come se quello servisse a limitare il sollevamento della polvere di amianto. Ma non solo quello avranno notato i fans di Cavallaro, sicuramente saranno rimasti colpiti dall’incuria generale a cui viene lasciato Triparni. E di questo possiamo con certezza affermare di chi sono i meriti, l’assessore Pietro Comito infatti merita tutti i complimenti (sarcastici) possibili e immaginabili che Triparni gli dedica!
Di certo non è più il paese che era una volta, quello che era capace di sollevare grandi proteste per l’ottenimento dei propri diritti, quel piccolo leone che riusciva a far sentire la propria voce nella giungla vibonese, ma sicuramente domenica, nonostante le sue ferite è riuscito a ruggire ancora!
Il merito di quest’evento va tutto al comitato festa, un gruppo formato da cittadini Triparnesi devoti al patrono San Nicola, che ha voluto scommettere su Triparni ed ha sicuramente vinto, dimostrando che quando ci si mette con impegno e voglia di fare niente è impossibile. Per tutto quello che hanno fatto, e per il bel week end che ci hanno regalato, Triparni ringrazia questi suoi figli ed anche io esprimendo tutta la mia ammirazione mi accodo ai ringraziamenti.
Ora però tocca agli amministratori, adesso non possono fare a meno di capire che è giunta l’ora di recuperare il tempo perduto e mettersi finalmente a lavorare seriamente per il bene di questa frazione. Certo è difficile credere che l’amministrazione comunale D’Agostino o quella provinciale di De Nisi siano veramente in grado di risolvere i problemi, che sono tanti, della frazione e del territorio che amministrano (male!).
Dopo domenica però consigliamo a quest’ultimi di fare attenzione, perché se è vero che Triparni è un leone, seppur ferito, riesce ancora a graffiare!