Magazine Diario personale

Vibro

Da Cuordicarciofo
E non sono le scosse. O almeno credo.
Faccio onestamente fatica a distinguere i nervi tesi dal terreno che trema.
Ho pensato a lungo a come descrivere quell'alba del 20 maggio, cosa mi aveva lasciato dentro.
Il silenzio però ha preso il posto delle parole.
Quella notte ero da mia madre, sola fortunatamente. Lei sta ancora lì, vicina all'epicentro.
Non mi vergogno di dirvi che è stato terrificante. Il boato è quello che mi è rimasto dentro più di tutto il resto. Più del lampadario caduto poco distante, più della sensazione di essere sotto un bombardamento in piena regola.
Un animale paralizzato. Ecco cos'ero.
Ho urlato. Era buio. Mi sono sentita attaccata e non sono riuscita a reagire.
Ne parlo ora perché stamattina, di nuovo.
Non so spiegare come mi sento, forse perché già avevo un terremoto personale in atto che questo esterno è stato un prolungamento di quello interiore.
I colori sono più accesi.
La paura che ridimensiona le paure. Quelle meschine e inutili di tutti i giorni.
E poi la mia terra. Cammino per il paese che mi ha visto nascere: transenne e nastri bianchi e rossi.
E poi in quello che è stato il mio paese per elezione.
Rivedo le facce al bar di quelli che amo, girovago per il paese sventrato e sembra quasi che mi ripassi di fianco la mia storia.
Incrocio gli occhi della ragazzina che smaniava, parlava e sognava per quelle vie che sono uguali eppure diverse. Pezzi di storia che se ne vanno. Non si torna indietro.
Quante volte sono passata sotto l'orologio persa dietro qualche nuova passione.
E poi mi viene in mente il fossato del castello, la notte e una bottiglia di porto finita solo in due.
La via con una casa piccola piccola, grigia grigia, ma nei miei ricordi colorata d'azzurro in un'alba di quattordici anni fa. Ferita e lasciata sola al suo destino.
Quello che c'è di buono però è che ha fatto piazza pulita dentro di me, di ciò che c'era in più. E' che rivedi in un attimo le priorità, guardi con occhi diversi tutto quello che ti circonda. Non si aspetta più dopo un'esperienza del genere. Ci si alza e si va a cercare.
Non sono tanto presente ultimamente. Vi ringrazio per tutti i vostri messaggi e i vostri pensieri. Sono importantissimi per me.
E grazie anche per i commenti a questo post, che non so come mai è tornato così importante nella vita di questo blog. Come coincidenza è "tanta" sul serio. Risponderò, perchè sono bellissimi.
A presto.

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