Magazine Arte

Vicenda ASP: come denuncio un buco di 3 milioni che non c'è per farne uno da 10

Creato il 29 dicembre 2014 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
Vicenda ASP: come denuncio un buco di 3 milioni che non c'è per farne uno da 10 Come il Conte Ugolino il blocco politico che a suo tempo si diceva di sinistra si mangia le proprie creature: Di Vittorio, Unione Terre Verdiane ed ASP. 
La prima è in mano al giudice, la seconda al Commissario, la terza rimane per ora commestibile.
Dell'ASP difficile poter dire di aver capito tutto, anche perché quando gli interessi in gioco sono alti i politici mandano avanti i guastatori a mezzo stampa. 
Questo il senso di questo articolo apparso oggi on line e che, per comodità, riportiamo integralmente sotto.
Riguardo al "buco" di tre milioni c'è tutto spiegato nell'articolo.
Alla fine potrebbero restare alcuni dubbi, ma una cosa è certa quella storia del Conte Ugolino ci sta tutta anche nel numero: tre. 
Vicenda ASP: come denuncio un buco di 3 milioni che non c'è per farne uno da 10

Il dissociato Kim Jong Marxiletti, il tipografo del “vecchino” Presidente Antonio Costantino di Gesin-Proges e della rotativa fognaria ParmaDaily, con la sua consueta sfacciata impudenza e il suo ripugnante servilismo continua a irrorare di liquame l'ASP di Fidenza e quelli che il “vecchino” definisce sprezzantemente “rigurgiti pubblicistici” e tutto questo allo scopo di distogliere l'attenzione dallo stress finanziario che sta attraversando il gruppo Gesin-Proges (i cui 3.433 poveri lavoratori-soci il mese scorso sono stati costretti a sottoscrivere il raddoppio del capitale sociale (circa 2 milioni di euro) per sanare, solo parzialmente, i costi della mania di grandezza del “vecchino”) e dalla sua appartenenza alla malsana compagine di Legacoop, la confindustria della cooperazione che ha offerto copertura politica, finanziaria e organizzativa alle sinistre cooperative degli scandali Mose, Expo, Mafia Capitale e Lampedusa Accoglienza, solo per citare i più recenti. Tra le ultime vomitate di Marxiletti, avvenute nel benevolo silenzio dei Comuni soci di ASP (che non lo hanno neppure denunciato per essere stati definiti sostanzialmente dei babbei che pagano il conto senza fiatare e non hanno mosso un dito per difendere la loro stessa Azienda e la sua positiva gestione), vi è quella che tra il 2008 e il 2013 i Comuni soci avrebbero versato all'ASP “contributi” in corso d'esercizio per 3,8 milioni di euro “a copertura dei buchi di bilancio”, versamenti anticipati senza i quali tutti gli esercizi si sarebbero chiusi in perdita. La prova evidente secondo Marxiletti consisterebbe nell'ordinata sfilza di numeri da lui presi dai relativi bilanci consuntivi pubblicati dall'Azienda e che il dissociato, credendo in tal modo di accreditarsi per il premio Pulizer (si dovrà invece accontentare come sempre del molto meno ambito premio Puliseder del suo padrone), ha riassunto in questa tabella e perfino fornendo per ogni annualità il link al documento originale, come dire... “mica vi sto raccontando balle” (e chi mai dubiterebbe della parola di un galantuomo come Marxiletti!): Vicenda ASP: come denuncio un buco di 3 milioni che non c'è per farne uno da 10
Prima di entrare nel merito dei numeri, peraltro giustissimi (ma solo perché presi da documenti di ASP e non usciti dalla mentemanipolata di Marxiletti) della tabella, vale la pena ricordare al tipografo di Costantino e agli amministratori pubblici soci di ASP, dimentichi dei loro doveri sociali prima che civilistici, in quale modo la voce “contributi” è definita in tutti i piani programmatici e in tutti i bilanci preventivi d'esercizio dell'Azienda: Vicenda ASP: come denuncio un buco di 3 milioni che non c'è per farne uno da 10
Si tratta dunque di contributi e più esattamente di “corrispettivi” che i Comuni soci versano all'ASP sia a fronte dei “servizi conferiti”, prima gestiti dalle ex Ipab e quindi finanziati dai singoli Comuni, sia “a titolo di partecipazione alla gestione dei servizi” dopo averne condiviso, tra gli altri, anche gli onerosi obiettivi di maggiori livelli prestazionali rispetto ai minimi previsti dalla normativa regionale. È poi del tutto ovvio che in assenza di queste entrate, le uniche previste insieme alle rette degli utenti e ai rimborsi dal Fondo Regionale per la Non Autosufficienza e dall'Ausl, la gestione dell'ASP sarebbe in perdita o comunque non in grado di sostenere i necessari investimenti e interventi nei servizi e nelle strutture conferite dai Comuni ad ASP. Se poi a Marxiletti 3.770.383 euro di corrispettivi versati in 6 anni all'ASP dai Comuni soci sono sembrati un'enormità chissà che dirà nello scoprire che da quest'anno (2014) i soci si sono impegnati a versarne ancora di più, altri 3.146.695,20 euro, che aggiunti a quelli già dovuti portano il corrispettivo totale da versare all'ASP in un solo anno a 3.771.112,33 euro, perché così è scritto nel bilancio preventivo d'esercizio 2014 ed evidentemente sfuggito al tipografo: Vicenda ASP: come denuncio un buco di 3 milioni che non c'è per farne uno da 10 È quindi del tutto inutile spiegare a Marxiletti che come l'Ausl fino al primo semestre 2013 o alla fine del 2013 (a seconda dei Comuni) ha svolto per conto dei Comuni del Distretto di Fidenzaa) assistenza sociale alla maternità [...], b) assistenza sociale a favore dei minori [...], c) assistenza sociale agli adulti, anche in riferimento ai soggetti tossicodipendenti e alcooldipendenti [...], d) assistenza sociale agli adulti inabili in età lavorativa [...], e) interventi socio-assistenziali a favore di soggetti diversamente abili [...]ricevendone direttamente in cambio un corrispettivo o quota capitaria (nel 2013 fissata in 30,20 euro e moltiplicata per 104.196 residenti nel Distretto), allo stesso modo dal 1° gennaio 2014 la medesima quota è stata versata dai Comuni direttamente all'ASP e in aggiunta al corrispettivo da loro dovuto all'Azienda per i servizi domiciliari, residenziali e semi-residenziali per anziani. Altrettanto inutile è domandare a Marxiletti se ha letto di Comuni del Distretto che da quando sono soci in ASP la loro spesa rivolta agli anziani è aumentata rispetto al passato perché a noi risulta che a partire dal 2009, primo esercizio completo di ASP, la loro spesa sia invece diminuita. A conferma si può prendere questa tabella a pagina 147 del bilancio annuale 2013 del Comune di Fidenza:

Vicenda ASP: come denuncio un buco di 3 milioni che non c'è per farne uno da 10 Nella tabella si nota che nel quinquennio 2009-2013 il calo dei costi delle prestazioni e dei corrispettivi versati dai Comuni è evidente in tutti i centri di costo connessi ai servizi conferiti ad ASP. Prendiamo alcuni esempi: - la voce L3, “Ricovero di inabili”, che riguarda l'integrazione comunale alle rette di ricovero di anziani con insufficiente capacità economica; il suo calo consistente (-45,28%) è anche dovuto all'abbassamento graduale delle rette da 50,41 a 49,50 euro effettuato dall'ASP a seguito dell'accreditamento, un vantaggio economico per il Comune ma non per ASP che comunque nel quinquennio ha generato utili di gestione e quindi risparmio per i soci; - la voce L5, “Assistenza ad anziani e disabili”, che comprende il servizio di assistenza domiciliare e che nel 2013 ha avuto un calo significativo (-14,16%) rispetto al 2012; - la voce L8, “Gestione delegata dei servizi sociali”, che riguarda i servizi socio-assistenziali che i Comuni avevano delegato all'Azienda USL e che a partire dal 1° luglio 2013 i Comuni di Fidenza, Noceto Salsomaggiore, Sissa, Soragna e Unione Civica Terre del Po hanno invece conferito all'ASP (i restanti Comuni soci avevano spostato il conferimento al 1° gennaio 2014) producendo un ampio risparmio di costi: -13,36% e soltanto su un semestre e sulla parte dei servizi conferiti ad ASP nel secondo semestre 2013! Ma tutte queste considerazioni non interessano a Marxiletti, come non gli interessa sapere che nel 2008, prima di entrare in ASP, la gestione dell'IPAB del Comune di Roccabianca aveva chiuso con un disavanzo di amministrazione di 118.915,03 euro o quella del Comune di Noceto con un disavanzo di 53.398,99 euro e che se i conti delle ex Ipab non erano in ordine lo si doveva a ben precise responsabilità istituzionali e degli amministratori (vedi articolo qui sotto) che poi quatti quatti si sono defilati senza pagare il conto delle loro malversazioni, conto che è poi stato scaricato sugli utenti con l'aumento delle rette. “E io pago, e io pago” mentre Marxiletti è pagato dal “vecchino”. Cartacanta onlus Vicenda ASP: come denuncio un buco di 3 milioni che non c'è per farne uno da 10

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines