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Continua la vicenda Priebke. Mentre sulla sepoltura dell’ex SS, morta centenaria qualche settimana fa e condannata come responsabile nell’eccidio delle Fosse Ardeatine, rimangono ancora dubbi e misteri, Paolo Giachini, avvocato della famiglia Priebke, usa parole pesanti sulla vicenda: “non ci siamo fatti mettere i piedi in testa né dalle autorità né dalla comunità ebraica. La famiglia di Priebke ha avuto quel che le spettava, il rispetto della salma che anche nei Paesi incivili é garantito, e il diritto alla pratica religiosa. Abbiamo ottenuto quel che volevamo. dopo una settimana di tentativi di prevaricazione”. “Verrà sepolto in un posto che però io non rivelo”, sottolinea il legale ricordando che le ipotesi erano una sepoltura “in Italia o in Germania” e che nell’ambito di queste ipotesi “si è trovata una soluzione”. Notizie smentite però dall’ambasciata tedesca a Roma: “Per quanto ci riguarda finora, nella giornata di oggi, non abbiamo avuto nessuna telefonata da parte del legale della famiglia e non è arrivata nessuna richiesta”. La vicenda Priebke continua, quindi, dato che nessuna delle due parti sembra disposta a cedere alla morte dell’ex SS e quindi a lasciar cadere la questione. La discussione attorno al luogo e alle modalità di sepoltura del boia nazista continueranno ancora, mentre sembra che nemmeno la Germania sia più disposta a dare ufficialmente asilo alle spoglie di Priebke, scaricando la responsabilità delle pratiche che spettano, secondo norme internazionali, al Paese nel quale la persona è morta, ovvero in questo caso all’Italia. Intanto continuano le polemiche dopo la messa celebrata in ricordi di Priebke da don Floriano Abramovic, il sacerdote lefebvriano già al centro di atti discutibili di revisionismo storico e di riabilitazioni di personaggi discussi.