Magazine Diario personale

Vicini di casa

Da Pioggiadinote

nanidagiardino

Ma voi che vicini di casa avete? Gente comune, vecchiette, famiglie come tante? Perché i miei, di vicini, non sono mica tutti normali. Oggi ve li racconto, eccoli qua.

C’è il Sardo, anzi dovrei dire c’era, perché non abita più qui, ha affittato casa sua ad una giovane coppia appassionata di balli latino-americani, videogiochi e Smart. Quando c’era, nei primi tempi trapanava come un pazzo. Si vede che l’appartamento non gli piaceva: l’avrà ridotto ad un colabrodo. Ha anche costruito una casetta abusiva in giardino, poi subaffittata a più riprese; oggi è occupata solo dal gatto grigio, che dorme sulle tegole. E poi litigava, sempre urlando come un pazzo, con la ex moglie al telefono e con le sue compagne dal vivo (credo anche con lanci di oggetti). Fa il regista – voci di condominio riferiscono: regista di film porno. Ma sono solo voci.

Poi c’è il Biondo. Il Biondo è un uomo di mezza età, già in pensione (o vive di rendita…?), che trascorre parte del suo tempo a girare per il comprensorio con la sua Graziella (non la moglie, la bicicletta) e tutto il resto lo passa a tingersi i capelli, portati un po’ lunghetti, di un biondo paglierino inesistente.

Un altro è l’Amico tuo. Sarà anche un tipo cordiale, ma parcheggia l’automobile negli spazi comuni pur possedendo i suoi posti auto. C’è tutta una comunità di sostenitori del Diritto a parcheggiare negli spazi comuni ma davanti al proprio cancello, perché il cancello è mio, ma lo spazio no, è un passaggio comune che così viene ostruito, avete tutti i vostri posti auto, ma noi parcheggiamo lo stesso anche davanti al muro, il muro è nostro (un Diritto che non potrebbe mai essere di tutti, pena l’ostruzione totale di tutti i passaggi comuni).

C’è l’Imbecille, quello che ha quattro auto, e come fa? Come fa, domanda suo figlio all’assemblea attonita dei condomini, dove le mette? Deve per forza parcheggiarne almeno una negli spazi comuni. Un giorno l’Imbecille è riuscito a parcheggiare in uno spiazzo enorme una sua auto in doppia fila impedendomi di uscire. Da quel giorno è l’Imbecille.

Bè, sì, le regole qui non sono molto amate. C’è una proliferazione di casette abusive nei giardini, di verande e coperture e chiusure e persino pannelli solari, lodevole scelta, ma sempre attuata abusivamente, in barba al condominio e a qualsiasi legge di convivenza civile.

Ma torniamo agli esemplari rari.

La Pazza, dopo esser stata denunciata per maltrattamenti nei confronti dei vari cani che si susseguivano nel suo giardino, si è data agli animali da cortile (non letteralmente, beninteso): ha comprato qualche gallina ed è contenta così.

La Bionda è separata, sta sempre uscendo elegantissima, i figli non so dove li metta mentre è fuori, ma il cane rimane in giardino perlopiù ad abbaiare per la solitudine. Prima c’è stato un cane lupo enorme, che faceva davvero pena in quel giardinetto, poi il cane enorme è sparito e qualche mese dopo si è materializzato un cucciolo, tanto carino, sempre di cane lupo. Spero, anche per lui, che non diventi enorme.

E siamo alla famiglia di F. Una famiglia allargata: rumorosa, litigiosa. Una difficile condivisione del pianerottolo. Per anni hanno approfittato senza ritegno di una loro presunta sistemazione provvisoria, è una seconda casa, ma c’è sempre qualcuno… Oggi, dopo moltissime discussioni anche a livello condominiale, anche a causa della morosità, la situazione si sta normalizzando. Quindi non posso dire nulla se sulle scale, discretamente curate anche da loro, sono comparsi dei nani. Dei nani? Prima uno, poi tre, poi…sette. Detesto i nani da giardino. Spero che non compaia anche Biancaneve, o Bambi.

Naturalmente ci sono anche i simpatici e le famiglie civili. Per esempio Anna e G. , coppia in pensione. Sanno tutto, di tutti. Credo siano appassionati di mobili antichi, specialmente medioevali. Almeno, il loro soggiorno è strapieno di mobilia e di quadri e di pizzi e anche il terrazzo è pieno zeppo, sulle pareti esterne c’è di tutto, orologi a cucù e senza cucù, quadri, pale da fornaio, oggetti in ceramica, fiori finti: horror vacui. Poi c’è la famiglia di I. Una delle case più pulite del mondo. Anche loro amano le cose antiche, le pietre finte e gli archetti vicino al caminetto. E infine La nonna: una vecchietta arzillissima, piena di figli nipoti e pronipoti, una colonna, che ritira i pacchi per tutti e tra un lavoro di casa e l’altro prende il sole sulla sdraio in giardino.

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