Che il mondo fosse pieno di maleducati non è certo una novità. Evidentemente, la mamma dei cretini e quella dei maleducati sono parenti stretti e figliano come conigli. Te li trovi ovunque: per strada, in auto, negli uffici pubblici, nei locali, tra i commessi dei negozi, al bar; insomma, non ne mancano di certo.
Io vivo in un a grande città (almeno per gli standard italiani) e sono abituato al fracasso che essa sa produrre tra clacson, sirene, motori rombanti, autobus traballanti ecc. Quello a cui non sono abituato, invece, è di ritrovarmi questa confusione in casa. Da molti anni, ormai, vivo in periferia e mi sono abituato a una certa tranquillità. Gente che ama il silenzio e che vive tendenzialmente rispettando la quiete altrui.
Da qualche mese non è più così. Da quando l’appartamento sopra al mio ha cambiato inquilini. Studenti, e fin qui tutto bene. Se non che, uno di loro ha la cattiva abitudine di ascoltare musica “da discoteca” o “commerciale” (Pausini, Ferro & co.) a qualunque ora del giorno a a volumi stratosferici.
Ecco qui la maleducazione. Insomma, fintanto che ascolti i Black Eyed Peas a ruota continua, alle 9.00 della sera, mentre sto cercando di leggere, nel silenzio della mia camera, passi. Insomma, sono pur sempre le 9.00 di sera, non è che posso fare la parte di quello rompi palle.
Quando poi alle 4.00 del pomeriggio mi spari la Pausini a ripetizioni a 12.000 decibel, mentre io sono concentrato sulla scrittura di un pezzo per il giornale, oppure sto revisionando un capitolo del mio libro, passi pure questo. Sono le 16.00, d’altra parte, non posso fare la figura del rompi palle!
Il problema comincia a sorgere quanto, alle 8.00 del mattino, io sto provando a dormire e tu, razza di babbeo, ti metti ad ascoltare musica da discoteca, a tutto volume. Ecco, allora io mi inalbero (non volevo scrivere “mi incazzo”). Perché passi una volta, passi anche la seconda, ma alle otto del mattino mi fai decisamente infuriare.
Allora, mi alzo dal letto e mi precipito come un toro fuori per le scale, salgo al piano di sopra e scampanello una, due, tre volte. La musica tace, ma alla porta non si presenta nessuno. Verme che non sei altro!
Un pusillanime, niente di più. Un vero leone, non ci sono dubbi.
Quanta tristezza.
Morale della favola, mi sono svegliato di cattivo umore (e non va bene) e mi sono reso conto che, non solo in giro ci sono tantissimi maleducati, ma che questi, poi, sono anche dei veri codardi.
Che bei vicini che mi ritrovo!
Stay tuned