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Video. Arbore: “Si vende sempre una Napoli negativa, invece di parlare della città più bella del mondo”

Creato il 10 gennaio 2016 da Vesuviolive

Renzo Arbore

Si è tenuta ieri, sabato 9 Gennaio, presso il Teatro Diana di Napoli, la presentazione del libro “E se la vita fosse una jam session?” firmato Renzo Arbore. Si tratta di una biografia “sciuè sciuè” come la definisce lo stesso autore.

Al termine dell’incontro, Arbore si è reso disponibile ai microfoni dei giornalisti e proprio con loro si è lasciato andare al ricordo di una Napoli del passato, di quella Napoli capitale di cultura che ha dato vita, grazie all’attività dei suoi cittadini più talentuosi, a capolavori mondiali nel campo delle arti. Musica, teatro e poesia sono solo alcune delle eccellenze della vecchia Napoli che hanno reso questa città celebre nel mondo.

Ho imparato dalla mia esperienza personale che se fai Jazz e non conosci il Blues, non puoi fare il Jazz” ha dichiarato il cantautore al Corriere del Mezzogiorno, alludendo al fatto che “la Napoli del futuro non si può che basare sulla Napoli del passato“.

Arbore ha poi posto l’accento su un aspetto fondamentale, ovvero l’immagine di Napoli che la cultura attuale mira a promuovere. Si tratta di un cambio di tendenza rispetto al passato quando la cultura ambiva a valorizzare questi territori ricchi di bellezze naturali e artistiche. Oggi, purtroppo, vi è una malsana propensione a porre in risalto gli aspetti negativi di una città pur sempre ricca, non solo di quelle stesse bellezze naturali e artistiche del passato, ma anche dal punto vista umano.

Arbore continua la sua chiacchierata con i giornalisti precisando che gli aspetti negativi non vanno taciuti, non vanno nascosti sotto il tappeto, ma che questa Napoli venduta al mondo intero non può essere l’unica di cui si parli.

Un pensiero che può essere condiviso o meno, questo è certo. Tuttavia, qualche volta, guardarsi indietro per confrontare ciò che si è lasciato con cosa a cui si sta andando incontro può davvero fare la differenza.

Il video è de Il Corriere del Mezzogiorno.


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