La bella Napoli non è solo la patria della pizza e dei mandolini. Napoli è anche altro, soprattutto altro. E’ una città perbene e onesta. Le persone al mattino si svegliano presto e cercano di far di tutto per dar da mangiare ai familiari, escono di casa presto per non imbattersi nel traffico partenopeo. Non è vero che i napoletani sono ritardatari, superficiali o addirittura malviventi. La bellezza storica di Napoli, da tempo logorata, vive nei cuori di tantissime persone. Deve, però, riaffiorare.
L’altra Napoli non è sfacciata ma, è una città che si è stancata di soffrire in silenzio ed è senza voce, cresce come una foresta che non fa rumore. Cerca di affermare giusti principi e di riscattare la propria immagine, distrutta dai giornali e dalla tv. Forse non ha tempo, forse preferisce tacere. L’altra Napoli non insegna ai propri figli ad odiare o a rinnegare le proprie origini; al contrario, trasmette loro il rispetto e la voglia di cambiare al tempo.
Quest’altra anima della città è in minoranza perché vittima di un doppio pregiudizio, si trova in un circolo vizioso dal quale è difficile uscire: cosa fare affinché diventi virtuoso? Basta far emergere le sue virtù, mostrando di esistere. Ecco qual è la Napoli che deve ambire a calpestare il palcoscenico di questo secolo. Se si gira per i suoi vicoli e si guarda negli occhi della gente silenziosa ci si accorgerà di questo. Le sceneggiate fanno solo da cornice ad un involucro che cerca luce. L’altra Napoli c’è.
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