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Video. Il San Paolo compie cinquantacinque anni

Creato il 06 dicembre 2014 da Vesuviolive

 Stadio_San_Paolo_-_Scudetto_1987

6 dicembre 1959 – 6 dicembre 2014. Cinquantacinque anni fa, veniva inaugurato lo stadio San Paolo di Napoli, e la prima gara dell’impianto di fuorigrotta non poteva non essere Napoli Juventus (2-1), la gara che negli anni diventerà “la madre di tutte le partite”. Lo stadio nel giorno del suo battessimo, fu denominato stadio del Sole,  per poi cambiare la sua denominazione in “ San Paolo”, in onore di San Paolo che secondo la tradizione è approdato in Italia attraccando proprio nella zona di furiogrotta. Il San Paolo  aveva una capienza iniziale di 87.000 posti e fin a quando le tv a pagamento non hanno invaso il mondo del calcio, l’impianto partenopeo faceva registrare ogni domenica il tutto esaurito. Prima della ristrutturazione dello stadio in occasione dei mondiali di Italia’ 90, il catino di furiogrotta ha fatto registrare numeri attualmente irripetibili: in occasione di Napoli Perugia del campionato 1979/1980 gli spettatori paganti furono 89.992, mentre  nell’incontro  Napoli Juventus del 1976-1977, una stima approssimativa fatta all’epoca, rivelò che gli spettatori presenti  in quel match con i bianconeri sfiorarono le 100.000 unità.

Ma la storia dello stadio San Paolo è segnata profondamente dai lavori di ristrutturazione che vennero realizzati in occasione dei mondiali italiani del 1990, che in teoria dovevano rendere  la struttura sempre più moderna e all’ avanguardia, ed invece quei lavori hanno rappresentato l’inizio del declino: si eliminarono i display luminosi per costruire l’attuale terzo anello e la copertura, portando la capienza da 87.000 a 76.000 posti e vennero costruiti ampi parcheggi  nel  sottosuolo.  Il risultato di quei lavori è sotto gli occhi di tutti: i parcheggi sottostanti allo stadio non sono mai stati utilizzati, il terzo anello nella stagione 2006-2007 è stato adibito al pubblico perché gli spettatori presenti su tale anello provocavano attraverso i piloni di sostegno delle forti vibrazioni alle abitazioni adiacenti lo stadio, e per tale motivo la capienza attuale del San Paolo è di 60.20o posti. Oltre ai lavori di ristrutturazione, agli inizi degli anni ’90 si era paventata l’ipotesi di denominare lo stadio Attila Sallustro (giocatore che ha fatto la storia del Napoli nei primi anni della storia del club) e non più San Paolo, ma la curia napoletana si oppose con fermezza.

Con il ritorno del Napoli in Champions dopo 21 anni (stagione 2010-011), anche lo stadio San Paolo ha avuto il suo giovamento, visto che per avere la famigerata licenza Uefa, sono stati fatti dei lavori che hanno reso l’impianto di fuorigrotta leggermente più decente: dopo 23 anni è stato rifatto il manto erboso, è stata ampliata il settore della tribuna autorità con 200 posti installando nuovi schermi tv, sono stati rifatti i sanitari nel settore curva A e dulcis in fundo sono stati istallati due Led luminosi nei settori distinti e tribuna Posillipo che permettono la visione del cronometro e del risultato.

Nonostante il San Paolo sia un impianto decisamente obsoleto che non offre in alcuna maniera i confort di un normale stadio moderno, i tifosi azzurri sono particolarmente legati e testimonianza di ciò si è avuta nell’occasione del Napoli – Bari nella stagione del cinquantesimo compleanno dello stadio, quando le due curve mostrarono due striscioni di grande amore nei confronti del San Paolo. I tifosi della curva B esposero questo striscione :” 1959-2009, meriti rispetto e una degna ristrutturazione. Da cinquant’ anni la casa della nostra passione”. La curva A ripose sulla stessa lunghezza d’onda:” Ti ricordiamo giovane e sobrio, covo di striscioni, cori ed emozioni.  A cinquant’anni soffocato dalla repressione ti nutriamo ancora della nostra passione. Auguri eterno San Paolo”.

Attualmente il San Paolo ha avuto ancora dei problemi: per via di un infiltrazione d’acqua è stato chiuso al pubblico il settore inferiore della curva A, ma si spera che tale problematica si possa risolvere in tempi brevi.  Sta di fatto che ogniqualvolta si inizia a parlare di uno stadio nuovo da costruire a Napoli, i tifosi sono sempre più propensi a ristrutturare il San Paolo: sarà che il tifoso napoletano è un inguaribile romantico, e nonostante tutto il San Paolo è lo stadio dove per sette anni  Maradona ha deliziano il pubblico partenopeo, regolando i primi successi al popolo azzurro. Si potrebbe adottare la stessa soluzione che ha adoperato l’Udinese, dove il Comune ha dato in concessione alla società di Pozzo per 99 anni il Friuli che sta adoperando i lavori allo stadio ristrutturando un settore alla volta, in modo che la squadra di Stramaccioni possa disputare le partite regolarmente.


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