Un tempo un uomo disse di essere spaventato dalla tecnologia; la temeva perché la riteneva un male inevitabile che avrebbe colpito l’intera umanità, che l’avrebbe resa quasi schiava. Quell’uomo era Albert Einstein e quell’uomo nacque nel 1879. All’incirca 150 anni dopo la sua nascita, quel timore si è del tutto concretizzato.
Parlare di tecnologia è sempre un’arma a doppio taglio, una medaglia con due squisite facce diametralmente differenti e opposte.
La tecnologia, per alcuni versi, è stata essenziale per raggiungere certi standard qualitativi di vita; per altri versi ci ha reso schiavi. Non si può negare l’utilità di queste risorse, piuttosto il problema è l’utilizzo che ne viene fatto, un uso che porta ad un eccesso, che consegue un danno. Un minestrone che nessuno vorrebbe mai assaggiare.
Quando parlo di cattivo utilizzo della tecnologia, quando parlo di eccesso, non posso non parlare di una tendenza recentemente sopraggiunta sul nostro territorio, di importazione USA: “Il video del Prediciottesimo“.
Il prediciottesimo non è solo immortalare questi momenti per avere un ricordo duraturo di quel giorno, è un vero e proprio inno al trash alla schiavitù tecnologica. Ragazzi e ragazze vengono immortalati in un video, dalle modalità variegate, con pose stravaganti e con sfondi irrisori. Ragazze e ragazzi vestiti da militari che sparano ad un cammello in una spiaggia esotica, ad esempio, è solo uno degli esempi più degradanti che ho avuto modo di osservare. I filmati possono durare una decina di minuti, raggiungendo anche i trenta, venendo poi postati sui vari social.
Il vero obiettivo perseguito è quello di avere apprezzamenti nonostante la scadenza e il degrado del prodotto mostrato: inno alla diseducazione, al puro trash.
I soggetti di questi video vengono infarciti di bugie sulla visibilità che otterranno, sulla possibilità di raggiungere l’attenzione di fotografi importanti. A trarne vantaggio qualcuno c’è, ed è chi viene assunto per quel servizio, considerato che il costo si aggira tra i 600 e i 2000 €.
A rendere ancor più triste la vicenda, oltre il costo del fotografo s’intende, è trasformare questa tendenza in un programma televisivo trasmesso su reti pubbliche. Su LA5, condotto da Gianni Muscolino, andrà in onda:” Il Boss dei Prediciottesimi“. Muscolino che, peraltro, è già caduto nelle grinfie giornalistiche di un ironico Enrico Lucci, non demorde, affermando la validità e la profondità del programma televisivo che verrà trasmesso nei canali in chiaro.
Che sia una moda temporanea o passeggera, i motivi per cui ad essa si dovrebbe resistere sono innumerevoli, partendo dall’opinabile costo del servizio, fino a raggiungere il servizio usufruito. Il diciottesimo anno di età è un traguardo importante non sprecatelo così.