In questi giorni si sta svolgendo in Piazza del Carmine una delle più antiche feste popolari di Napoli, la festa del Carmine, finanziata solo con fondi donati dai fedeli.
Il momento culminante della festa è stato l’incendio del Campanile di frà Nuvolo, avvenuto ieri sera intorno alle 22.00, all’esterno della Basilica in Piazza del Carmine, legato alla rivolta di Masaniello del 1647. L’abitudine non sembra affievolire l’ammirazione per questa tradizione antica orgoglio dei cittadini partenopei che sperano, ogni anno, che sia di buon auspicio per la città. L’evento ha origine antichissime e l’intero campanile, con i suoi 75 metri d’altezza, viene rivestito da luminarie di fuoco che imitano un vero incendio che viene spento solo quando arriva il quadro della Vergine del Carmine. La festa celebra l’intervento e la protezione della “Mamma del Carmine”, in ogni momento di difficoltà della nostra vita.
L’incendio del campanile è stato fatto coincidere con “la notte della Tammorra”, festival della tradizione musicale napoletana organizzata in collaborazione con l’assessorato alla cultura, la seconda municipalità e la Camera di Commercio. In occasione della festa è stato possibile visitare la chiesa di Santa Croce al mercato e inoltre l’associazione culturale “Nartea” ha organizzato una visita teatralizzata in omaggio a Masaniello ripercorrendo le rivolte popolari.
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