La tanto attesa processione della patrona di Torre Annunziata, la Maria Santissima della Neve, tenutasi ieri 22 Ottobre, si è conclusa con una pioggia di critiche a causa dell'”inchino” della effige trasportata dai pescatori torresi.
A differenza di quanto accaduto nelle altre processioni, dove gli “omaggi” erano rivolti a boss locali, basti pensare al caso di Castellammare di Stabia (di cui abbiamo già parlato) o ai vari comuni calabresi, l’omaggio della Santa effige è stato rivolto questa volta verso una delle farmacie di proprietà di Nazario Matachione, il “re” locale delle farmacie. Proprio negli ultimi giorni, Matachione, è stato raggiunto da due ordinanze di custodia cautelare con l’accusa di concussione e corruzione in un’inchiesta guidata della Procura di Napoli ed è attualmente detenuto nel carcere di Poggioreale.
“Niente inchini”. Questo era stato l’appello lanciato da Don Raffaele Russo ai pescatori di Torre Annunziata prima dell’inizio della processione della Madonna della Neve. Ma nonostante ciò, durante il percorso, come si può vedere anche dal video in basso (caricato da Lo Strillone.tv), il quadro si è voltato in corrispondenza della “Farmacia del Corso“, proprio di Nazario Matachione.L’episodio ha creato molto imbarazzo tra i presenti, a partire dai membri dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giosuè Starita, che si sono dissociati dal gesto compiuto dai pescatori. “Ci dissociamo da quest’episodio avvenuto sotto gli occhi di tutti – hanno detto gli assessori Antonio Irlando e Francesco Savarese – Il Comune partecipa alla processione con il suo gonfalone e la presenza dei suoi amministrazione per devozione al patrono della città ma non è responsabile nè coinvolto nelle scelte in merito a soste da effettuare nè riguardo il tragitto da percorrere. Anche se voleva essere un atto di solidarietà va condannato perchè si è trattato di un uso privato della funzione religiosa, momento di culto per tutta la comunità”.
In merito alla questione sono intervenuti anche Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli della Radiazza che hanno raccontato l’episodio di ieri pomeriggio: “L’episodio è inquietante – hanno spiegato – e ha creato imbarazzo tra i presenti. La scelta di omaggiare Matachione è una sfida alle autorità giudiziarie, una solidarietà manifesta a chi in questo momento è in carcere con accuse gravissime. Questa vicenda ci fa capire quanto alcune manifestazioni con tanto di “inchini” siano ormai fuori controllo e più che momenti religiosi appaiono frequentemente come occasioni per omaggiare il potere locale anche dei boss e delle famiglie legate alla criminalità“, hanno concluso infine.
Del resto non è una novità, sono decenni che vengono fatti questi “omaggi” al potere malavitoso, sottomettendo la Fede al potere economico anche se corrotto, ma ciò che ripugna di più è il ruolo della Chiesa in tutto questo. Più che parlarne ed indignarsi sarebbe il momento di ribellarsi un pò a tutto questo marciume, invece di onorarli e proteggerli ad ogni costo.