Made in Sud, programma comico e divertente, utile per trascorrere qualche ora spensierata tra battute e risate, molto spesso non si limita alla satira e alla comicità ma sforna con leggerezza temi che fanno riflettere.
Primo tra tutti è Paolo Caiazzo, in arte lo ‘smemorato’ Tonino Cardamone, che in ogni suo monologo esprime o insegna qualcosa, lasciando sempre il palco con un frase che stupisce e fa riflettere. Lo ha fatto quando ha espresso il suo parere sull‘articolo 18, poi quando ha parlato della pizza napoletana, adesso è toccato ai napoletani.
Per Cardamone, noi napoletani siamo un popolo diverso, che si distingue da tutti gli altri, un popolo con una filosofia di vita denominata ‘napoletanità’. Non esistono altri con uno stile riconosciuto come il nostro, uno stile che molto spesso viene solo additato per i luoghi comuni che ci infangano piuttosto che esaltarci. La napoletanità per Paolo Caiazzo è un segno distintivo, qualcosa che esalta il modo diverso di vedere la vita da parte dei napoletani rispetto a tutti gli altri, poi fa un’attenta riflessione e sottolinea che c’è una grande differenza tra napoletanità e napoletaneria, la prima è qualcosa che nasce col napoletano e lo distingue nel mondo, ma la napoletaneria no, sono atteggiamenti, imitazioni (spesso sbagliate), la napoletanità è insita in chi nasce in questa terra e la difende con il cuore, è leggerezza ma non menefreghismo, e armonia, la stessa che ispira il titolo di un libro di Raffaele La Capria, ‘L’armonia perduta’, a questo proposito arriva la profonda riflessione di Tonino Cardamone che chiude il suo monologo così: “Da napoletano mi piace pensare che l’armonia non è perduta, dobbiamo solo ricordare dove l’abbiamo messa”.
Maltrattati, additati e derisi, quante volte noi napoletani ci rigiriamo in un vittimismo che non rispecchia la filosofia di napoletanità? Quante volte giustifichiamo alcuni atteggiamenti affiancandoli alla napoletanità quando invece sono frutto marcio della napoletaneria?
Evidentemente tutto ciò, non solo deriva da una mancanza di armonia ma continua anche ad accentuarla. Bisognerebbe invece raccogliere l’invito di Tonino Cardamone e provare a ricordare dove abbiamo messo quell’armonia che ci distingue, per tornare spavaldi ad essere il popolo di sempre.