Oggi parliamo di un gioco ancora sconosciuto, e sottolineo “ancora” perchè a mio modesto parere e viste le premesse della demo scaricabile dal sito del gioco (che trovate qui) siamo di fronte ad un prodotto che farà probabilmente parlare di sè quando verrà rilasciato in versione completa. Stiamo parlando di The Age of Decadence, gioco in fase di sviluppo dal piccolo team indipendente Iron Tower Studio: recentemente il gioco è stato approvato dalla comunità su Steam tramite votazione sulla piattaforma Greenlight, quindi sarà rilasciato anche lì a sviluppo concluso.
The Age of Decadence – La storia prima di tutto
Le cose che saltano all’occhio dopo la prima ora passata sulla demo di questo gioco sono principalmente due: l’accuratezza maniacale dei dialoghi con scelte multiple (importantissime, possono fare la differenza tra vita e morte) e la difficoltà del gioco, assestata a livelli alti soprattutto nei combattimenti a turni di stampo strategico. Si, perchè The Age of Decadence è un titolo chiaramente dedicato ai gloriosi vecchi tempi degli RPG, tempi in cui un gioco di questo tipo era veramente difficile da padroneggiare (tra statistiche, equipaggiamento ecc.) e soprattutto difficile da finire: è chiaro da subito che procedere e finire questo gioco sarà un’impresa non da poco, dovremo dedicare ore ed ore a questa avventura e dovremo misurare ogni parola ed azione poichè la scelta sbagliata nel momento sbagliato ci porterà dritti alla tomba senza nemmeno la possibilità di difenderci.
La cosa potrebbe scoraggiare inizialmente, ma vi assicuro che dopo i primi insuccessi si inizia a capire il mondo di Age of Decadence ed il divertimento prenderà il posto della sfiducia trasformando l’esperienza di gioco: saremo sempre cauti e molto attenti ad ogni mossa, peseremo bene le parole durante i dialoghi con i numerosi PNG presenti nella cittadina in cui si svolge la demo, e con nostra sorpresa ci accorgeremo che molti ostacoli sono superabili semplicemente evitando mosse azzardate. La trama è molto interessante ed originale, si colloca in un cosiddetto “passato alternativo”: l’Impero Romano d’Occidente è caduto ma non per le cause storiche note, bensì a causa di una enorme guerra combattuta dall’impero contro i malefici barbari Q’antaar, guerra poi scaturita in un’apocalisse magica di enormi proporzioni che ha di fatto cancellato lo splendore dell’Impero Romano e quasi tutta la magia dal mondo. Ora l’impero è frammentato in centinaia di piccole città-stato dove regna la corruzione e la delinquenza di strada, mescolata ai rimasugli della nobiltà romana. Questo è un mondo dove ognuno pensa principalmente per sè, un mondo dove noi dovremo sopravvivere.
Decadenza in grande stile
Lo scenario in cui si colloca la nostra avventura è già di per sè affascinante, e viene arricchito dall’ampia scelta personale che il giocatore può fare: infatti è possibile creare un personaggio altamente personalizzabile, ed è anche aperta la possibilità di giocare nei panni di un politico o di un mercante (quindi personaggi “non combattenti”) e di cercare la ricchezza, la fama ed il potere senza mai maneggiare una spada. Questa scelta (a mio avviso geniale) apre le porte a centinaia di diverse modalità di avanzamento, fortificate dall’importanza delle scelte multiple nelle conversazioni: durante i dialoghi saranno disponibili alcune risposte “extra” se il nostro personaggio dispone di un punteggio sufficiente in determinate caratteristiche, cosa che ci permetterà di cavarcela in situazioni apparentemente senza uscita. Stessa regola si applica per azioni ed eventi, dove è possibile ad esempio scavalcare un muro solo se si dispone di sufficiente punteggio nella caratteristica “agilità” oppure si può aggredire a sorpresa una guardia e stordirla con un solo colpo a patto di avere abbastanza punti nella caratteristica “forza”. I combattimenti sono a turni e determinati da “punti azione” (modello Fallout 1 e 2) e permettono una gestione della battaglia molto accurata: i nemici sono forti e spesso un solo colpo di ascia ben assestato potrebbe metterci quasi KO, come accadrebbe nel mondo reale. La magia è quasi inesistente in questo RPG, cosa che contribuisce ad aumentare il livello di difficoltà e la prudenza necessaria ad affrontare la maggior parte delle situazioni (non ci sono “magie di cura”, bisogna recarsi da un medico che darà il suo aiuto a caro prezzo).
Considerazioni finali
The Age of Decadence promette benissimo, non a caso molti autorevoli recensori hanno provato la demo e ne hanno dato una descrizione con toni entusiasti almeno quanto il mio. E’ la prova (ennesima, come se ce ne fosse ancora bisogno) che buone idee e grande passione possono creare giochi eccellenti, in grado di far mangiare la polvere a produzioni milionarie ed iperpubblicizzate. Attendiamo di poterci calare in questa pericolosa ed appassionante avventura nell’Impero Romano decaduto.