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Videogiochi – sentimenti di un vecchio giocatore sorpreso

Da Molipier @pier78
Videogiochi – sentimenti di un vecchio giocatore sorpreso Macbeth Macbeth vedi altri articoli 03 settembre 2013 19:23

Confesso che da qualche anno a questa parte (ma soprattutto negli ultimi 6 mesi) il sentimento che si fa più largo in me ogni volta che assisto ad una presentazione di giochi/console è lo stupore. Beninteso, non lo stupore che ti fa dire “Wow!” ma lo stupore che ti fa dire “Boh..“. Sono convinto che moltissimi lettori di questa mia piccola, personale rubrica dedicata all’arte del creare mondi interattivi videoludici si riconosca in parte o completamente in questo mio sentimento. Passo a spiegare.

Sentimentalismo o realismo?

E’ opprimente la sensazione di “Boh..” che si prova guardando le esclusive, i filmati in anteprima di giochi presentati come “rivoluzionari”, le nuove possibilità grafiche delle console in uscita, fino alla massima delle cialtronerie: gente che scatena veri e propri flame su forum e su Facebook per definire quale console abbia “la forma più accattivante“, definendo questo aspett0 come fondamentale per determinarne l’appetibilità.

Davanti a queste cose resto quantomeno spiazzato, non tanto per la questione in sè, quanto per i ricordi che si fanno strada nella mia mente: molti di noi hanno ospitato nelle proprie case scatole quadrate grigie e nere, roba che di estetico non aveva nulla ma che era in grado di regalare ore ed ore di divertimento puro.

Potrebbero essere solo le fantasie di un nostalgico inguaribile, ma da quel che vedo attorno a me (e leggo sempre più spesso nei forum menzionati sopra) mi accorgo che esiste moltissima gente che la pensa come me: i giochi, le console ed in generale l’ambiente videoludico del giorno d’oggi hanno perso “qualcosa” per strada, e se ne sono pure accorti vista la grande quantità di riedizioni in HD o Remastered di vecchie glorie del passato (il più recente è Ducktales Remastered, classico capolavoro platform 2D targato Capcom uscito nel 1989).

Quel “qualcosa” potrebbe essere ad esempio l’amore per quel che si fa, il saper osare, il proporre nuove IP con coraggio anche se vanno controcorrente e soprattutto il considerare un gioco per quello che è: un GIOCO che dovrebbe essere libero da ridicoli giudizi basati su quanti poligoni mostra tutti insieme mantenendo fluidità, mentre si dovrebbe favorire il grado di divertimento in grado di regalare.

Ultimamente vediamo soltanto notizie ed indiscrezioni riguardo alle nuove potenzialità grafiche, sonore ed estetiche unite a trailer di giochi che dovrebbero rappresentare il “salto di qualità” dalla 7° generazione all’8° generazione: un enorme 2117106696minestrone di niente, roba vista e rivista che non aggiunge nulla all’abisso di FPS/horror/wargame/free roaming in cui ci siamo andati a ficcare con il passare del tempo.

coin op

Specie in via di estinzione

Non scordiamoci poi cosa ha causato al mondo dei coin-op questa insaziabile fame di prestazioni grafiche stellari, unito al progressivo impigrimento mentale dei giocatori: quelli che un tempo erano i templi del divertimento videoludico ora sono trasformati in cattedrali nel deserto con 2/3 macchine che ancora fanno girare Pang! e Metal Slug (quando va bene) oppure si sono direttamente convertiti in magazzini mangiasoldi di slot-machines (rendono di più, dicono alcuni gestori). Il coin-op ha il grande vantaggio di creare un nucleo di amicizie accomunate dalla passione per i videogames, amicizie molto più vere e piacevoli di vuoti scambi di commenti sulle pagine di Faccialibro e condivisioni di partite online a CoD.

Le sale giochi si trovano ormai solamente in alcune località di villeggiatura oppure hanno un angolino riservato in disparte in alcuni bar, in mezzo alle onnipresenti slot-machines che stanno divorando tutto. Lasciatemi dire che era davvero bello una volta andare in sala giochi e trovarsi con l’unico amico nerd quanto me che accettava di buon grado l’idea di passare un pomeriggio al chiuso per fare una partita in due a Three Wonders (chi se lo ricorda?).

A qualcuno mancherà

I sentimenti di un giocatore spesso e volentieri sono minimizzati, la maggior parte delle persone dicono solamente “sono solo giochi, che ci sarà mai da fissarsi così al punto di scrivere una specie di editoriale in merito alla nostalgia?”. Io vorrei rispondere SI, sono solo giochi ovviamente…ma sono giochi che hanno regalato cose impossibili per la TV spazzatura di cui siamo ricoperti oggigiorno e persino per i film: chi hanno regalato cultura, mondi nuovi e tante belle sensazioni che purtroppo nei prodotti di oggi fatico a trovare senza scavare a fondo nei recessi dei giochi Indie o meno conosciuti. A chi di voi mancano queste cose? Chi vorrebbe qualcosa di più oltre ai poligoni? Risponderò a qualunque commento, sbizzarritevi.


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