La recensione (parliamo in questo caso di quella editoriale, libraia, di romanzi et similia quindi) non è mai un terreno troppo facile su cui muoversi è proprio un campo minato in cui si può saltare in aria con facilità imbarazzante, ma su cui tutti vogliono qualche centimetro per poter ballare allegramente.
Uno dei tanti aspetti che rendono la recensione così “pericolosa” dipende dai moltissimi critici letterari- chiamiamoli così- che impazzano tra il web e la carta stampata, quella istituzionale, con giudizi tranchant, esclusivamente personali e soprattutto di parte (e su questo argomento potremmo aprire un dibattito che potrebbe andare avanti per anni, dissertando sul peso dei gruppi e marchi editoriali e via discorrendo) che nulla danno al povero lettore che paradossalmente si trova a pendere dalle labbra di questi guru del piacere della lettura, senza riuscire a costruirsi un senso proprio del gusto e della scelta di un genere o di un titolo.
I lettori, imbambolati, acquistano quello che più vedono recensito oppure quello che il tal dei tali di turno sponsorizza (è il caso di dirlo) sulla grande testata nella sua rubrica.
Nel mondo on line tutto è ancora più caotico, perché trovare una sana recensione o un buon consiglio di lettura è una fatica immane, in mezzo a tutte le penne che da sempre leggono e vogliono quindi essere dei gourmet/gourmand delle storie.
Ma queste recensioni come sono fatte? A chi si rivolgono?
Purtroppo il più delle volte sono scritte “d’esperienza”, tecnicamente, non trasmettono quella passione per la lettura effettuata, sono poco più che dei consigli tra casalinghe su come cuocere la lasagna senza farla bruciare. Questo il caso del mainstream, per quanto riguarda il web sono troppi i casi di podologia applicata alla scrittura.
Sul loro referente, ci sentiamo di dire a “sé stessi”, visto che non si curano di chi leggerà ma vogliono essere onanistiche prove di forza letterarie.
Non generalizziamo naturalmente! Stiamo affrontando, molto leggermente, soltanto la parte negativa di questo settore e di questo argomento. Ci sono molti bravi giornalisti, recensori, critici che incantano con le loro parole e incarnano ancora (e noi crediamo faticosamente) l’ideale della professione più ambigua del mondo. Ci sono siti internet che sono un vanto per chi cerca approfondimenti letterari e critica ragionata e severa o di scouting puro (ad esempio Lankelot.eu, Satisfiction.me, Scrittori Precari per quanto riguarda l’underground e le nuove penne, Roberto Alfatti Appetiti, Letteratitudine, Ho un libro in testa di Chicca Gagliardo e via).
Da qualche tempo poi è nata la video recensione, che riesce a convogliare nell’immagine tutto quello che è il discorso speculativo sul libro che solitamente si fa scrivendo. Ricordiamo il blog BOOKOWSKI. La rubrica dei libri. Ospite del sito de La Repubblica curato da Dario Olivero, dove oltre alle belle recensioni scritte ce ne sono moltissime video realizzate con cura e intelligenza dallo stesso giornalista. Oppure su Rolling Stone con Satisfiction le funamboliche critiche e comparazioni di Gian Paolo Serino trovano spazio nel suo “Soddisfatti o rimborsati”, in cui Serino con animo sempre più rock “suona” i libri letti.
Qualche giorno fa poi siamo incappati in un’altra testata che, on line naturalmente, ha un suo video recensore: Luigi Mascheroni.
Mascheroni si immerge completamente nell’atmosfera del libro di cui parla con una scelta scenografica e un montaggio che rievocano le atmosfere e gli argomenti del titolo affrontato.
Incuriositi ci siamo fatti spiegare come è nata questa idea.
Come è nata la sua rubrica?
Tempo fa mi sono imbattuto in alcune video-recensioni molto particolari di un professore americano, Ron Charles, già critico letterario del Washington Post, rimasto senza lavoro dopo che il supplemento “Book World” che dirigeva era stato chiuso per mancanza di interesse del pubblico.
Ron Charles, costretto a fare qualcosa di diverso, si è inventato dei brevi video nei quali racconta un libro in pochi minuti: in modo fulminante, sarcastico, antiaccademico, surreale. Grazie a Internet, ha avuto negli Stati Uniti un successo incredibile. E ha persino riottenuto il posto di critico sul Washington Post.
Così, senza pretendere di avere l’appeal – e la creatività – del professor Ron Charles, ma condividendo il ‘mestiere’ di leggere, ho deciso di fare qualcosa di simile, e mi sono inventato un format: brevi video-recensioni (tre minuti circa) per raccontare i libri più curiosi in uscita (quelli che mi sembrano più interessanti), ambientandole in luoghi legati al contenuto del libro.
Da qui quindi il suo video blog…
Lavorando al Giornale, ho aperto un videoblog sul sito ilGiornale.it (http://blog.ilgiornale.it/mascheroni/) e ho cominciato, da febbraio, a postare un video ogni settimana (facendo una vacanza ad agosto). A oggi ho postato una trentina di video, su altrettanti libri (romanzi, raccolte di raccolti, saggi, addirittura un libro di poesia…).
Che tipo di location ha avuto?
Ho girato in musei d’arte contemporanea, musei archeologici, bar celebri (il ‘Jamaica’ e altri), il caveau di un banca, ristoranti, cimiteri, chiese, sexy shop, famosi atelier, enoteche, mercatini, biblioteche, librerie, bookstore, grandi magazzini, università, stazioni dei treni… tutte location milanesi (con l’eccezione del Salone del Libro di Torino) .Vi invitiamo a seguire questo tipo di recensione che sta prendendo sempre più piede, non solo perché “divertente” da seguire attraverso il montaggio e il ritmo che il suo recensore può dare, ma anche perché riesce a essere un canale diretto con la voce e il viso di chi quel libro lo ha letto. Una specie di prova in cui si può davvero capire quanto quel libro possa essere nelle nostre corde.
Abbiamo segnalato questi blog (con due stili diversi e di due testate diverse), che sono quelli che conosciamo meglio e seguiamo ma saremo felici di ricevere anche le vostre segnalazioni in merito.
Buona scelta
IBD
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