Vie di mezzo

Creato il 13 gennaio 2015 da Luciusday
Forse pare brutto da dire, e anche da vedere, l'essere in cerca di "vie di mezzo". Si sa: le persone virtuose sono quelle che fanno del bianco o del nero il proprio stile di vita. Il grigio, dicono, è per i deboli.
Ma di cosa stiamo parlando? Di una relazione? Di un lavoro? Dello studio? No, per fortuna (o purtroppo?), le vie di mezzo sulle tracce delle quali mi trovo sono altre.
Sono le vie "social".
Mi rendo conto di essermi dedicato poco ultimamente a questo mio spazio personale e, quindi, uno dei propositi del nuovo anno non poteva non essere quello di aggiornarlo con più costanza (perdonate la doppia negazione, è uno dei retaggi "giuridici" che mi porto dietro). Tuttavia, dalle statistiche risulta ben chiaro che le visite sono precipitate e, in confronto al periodo d'oro del blog, che è quello di quando stavo in Erasmus e i miei amici italiani venivano a ficcanasare qui sui gossip d'oltralpe o quelli (italiani) d'oltralpe venivano a ficcanasare sui gossip romani, c'è davvero un abisso.
Ora, non è che lo scopo dell'esistenza di un blog sia necessariamente quello di venir letto da una caterva di persone. Però un po' mi manca quel dialogo che si instaurava con certi lettori e commentatori, gran parte dei quali si sono nel frattempo defilati. E l'idea di ricominciare ad essere utile o, perché no, addirittura fonte di ispirazione per qualcuno  Da cui l'idea di ricominciare a pubblicare i link su Facebook.
Ma poi pensi: su Facebook hai oltre 800 amici, sei proprio sicuro di voler condividere i tuoi schiribizzi più intimi con ciascuno di essi? Anche avendo iniziato a procedere ad una lenta scrematura (l'amico dell'amica del gruppo con cui sei uscito una volta, la tizia Erasmus con cui non hai mai parlato, quello che ti contattava per le serate in discoteca ma poi all'università manco ti salutava), il numero sembra sempre troppo alto. L'insieme di questi fattori rende possibili diverse soluzioni, dando per assodata un'attività sul blog:
1) scrivere cose soprattutto personali e pubblicarle sui social network;
2) scrivere cose soprattutto personali e non pubblicarle sui social network;
3) scrivere cose soprattutto frivole e di tendenza e pubblicarle sui social network;
4) scrivere cose soprattutto frivole e di tendenza e non pubblicarle sui social network.
L'opzione 1 sarebbe quella preferibile, se non fosse che, pur desideroso di acquisire un minimo di visibilità, mi imbarazzerebbe condividere cose che riguardano me con mezzo mondo. L'opzione 2 è quella ideale, garantendo, di regola, un minimo di riservatezza, però così il problema di una eccessiva visibilità rischierebbe di ribaltarsi, non garantendo, se non nel lungo periodo, la possibilità di dialogare con altre persone. La terza opzione ridurrebbe il mio blog a una scatola di gossippame vario, di cui ormai Facebook è stracolmo. La quarta opzione, pur non contemplando la condivisione social, attrarrebbe chiunque da e sul web come mosche sul mio blog, così ovviando alla questione visibilità; purtroppo però il blog è già pieno di "testate" di questo tipo, spesso anche di dubbio spessore, e non voglio ridurre il mio spazio a qualcosa di simile.
Tanto più che, tempo fa, avevo deciso di cancellarmi da Facebook. E l'avevo fatto, infine: lo studio di procedura penale, protratto per la terza volta (no, non è una via crucis), mi aveva convinto che era necessario staccare la spina per un periodo. Ed è stato fantastico: è sembrato quasi come riscoprire un mondo nuovo e tanto tempo che non credevi di aver mai avuto -credo sia, con le dovute proporzioni, la sensazione che hanno i dipendenti di qualcosa, quando riescono finalmente a distaccarsene: e in effetti quella social, c'è poco da fare, è una vera e propria dipendenza. Tant'è che dopo nemmeno tre settimane ero di nuovo là in prima fila, a leggere e condividere roba varia. Si è visto il mio primo capitolo della tesi che origini burrascose ha avuto, in parte sicuramente dovute a questo piccolo contrattempo.
Tanto più che l'indirizzo e-mail che uso per il blog è ormai lo stesso da tempo, e tramite esso, ormai, ho agito per gli scopi più disparati: mail di lavoro, mail fra amici, mail fra familiari, mail per il blog. Una netta distinzione, di quella che mantenere per il blog, o fra blog e social network, non sembra veramente possibile.
Credo che, per il momento, proverò a seguire la seconda opzione delle quattro analizzate prima. Fatte le dovute considerazioni, e avendovi ad esprimere pareri nel caso vi venisse voglia di darmi un suggerimento al riguardo vi saluto calorosamente e...socialmente!
Pulchra vobis!;)
LuciusDay

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