Gli agenti della squadra mobile del capoluogo lombardo stanno invece ancora cercando l'uomo che era a bordo del Suv con Jovanovic.
L'uomo bloccato a Vienna, Marko Gruenwald, 41 anni, nato a Belgrado, è accusato di favoreggiamento, minacce ed estorsione: è sospettato di aver aiutato Jovanovic a lasciare l'Italia, cercando per lui dei documenti, e di aver minacciato per telefono l'intestataria della Bmw X5 con cui è stato ucciso Savarino promettendole 200mila euro in cambio del suo silenzio.
Per convincerla usò anche la minaccia: «Sei nei guai, con la tua macchina hanno commesso un omicidio».
Gruenwald avrebbe chiesto dei soldi al padre di Jovanovic appunto per averlo aiutato a fuggire. Gli agenti austriaci del Cobra avevano ricevuto una soffiata sul fatto che Gruenwald, ricercato per via di un mandato di cattura europeo, si trovava a Vienna per piazzare alcuni quadri rubati in Italia.
Per due giorni, gli agenti lo hanno pedinato e sabato mattina, mentre la sua macchina era ferma a un semaforo sulla Schoenbrunnerstrasse, l'hanno arrestato con uno spettacolare bliz, nei pressi del celebre castello, uno dei più belli edifici di Vienna, meta di ogni giorno di viennesi e turisti stranieri.
L'arresto di Gruenwald potrebbe anche essere utile agli investigatori per capire l'antefatto che ha portato alla tragica morte di Savarino.
Jovanovic, davanti al pm di Milano Mauro Clerici e al gip Giuseppe Vanore, aveva raccontato di essere fuggito perchè non aveva la patente.
In qualche caso, queste truffe hanno avuto come oggetto l'acquisto di opere d'arte.
Una degli ultimi colpi di Jovanovic era stato messo a segno a dicembre, nel Varesotto, e il giovane,secondo gli investigatori, era solito avere a disposizione grosse somme di denaro.
Probabilmente aveva ben più da nascondere del fatto di non avere la patente quando ha travolto e trascinato per decine di metri, uccidendolo, il vigile Savarino che, in sella alla sua bicicletta, tentava di fermarlo per un controllo.
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